Sospeso il rientro di Eitan in Italia, i legali del nonno: “Non lo ha rapito”
Slitta al 23 novembre la decisione sul ritorno in Italia del bambino.
Continua la contesa del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone avvenuto lo scorso mese di maggio.
Non fu rapimento
Shmuel Peleg, nonno materno di Eitan, non ha rapito il nipote. Quando l'ha portato a Tel Aviv, lo scorso 11 settembre, non si è trattato di un sequestro di persona, anche perché la zia paterna Aya, tutrice del bambino, non è affidataria e non ha diritti di custodia sul minore.
E' quanto, in sintesi, hanno sostenuto i legali dell'uomo, davanti al Tribunale del Riesame di Milano per chiedere la revoca dell'ordinanza cautelare, emessa dal gip di Pavia, che ha dato origine al mandato d'arresto internazionale a carico del 58enne.
Ricorso accolto, sospeso il rientro in Italia
Nel frattempo la Corte Suprema d'Israele ha congelato l’esecutività della sentenza emessa dal Tribunale di Tel Aviv a fine ottobre, che aveva disposto il rientro in Italia di Eitan entro 15 giorni, dando 7 giorni di sospensione in vista del possibile ricorso da parte dei legali di Shmuel Peleg. E il ricorso, presentato nella giornata di ieri, mercoledì 17 novembre, è stato accolto.
Ora la Suprema Corte deve attendere la presentazione delle osservazioni delle parti: gli avvocati della zia paterna e tutrice di Eitan Aya Biran hanno tempo fino al 21 novembre per presentare la loro replica alla richiesta di ricorso dei Peleg. I legali del nonno invece devono presentarli entro il 23, per eventuali controrepliche. Successivamente la Corte Suprema stabilirà come procedere.
Il mandato di arresto internazionale
Il 30 ottobre scorso il Gip di Pavia aveva firmato un mandato di arresto internazionale per Shmel Peleg e per il presunto complice Gabriel Alon Abutbul, accusati - in concorso con la nonna materna Esther Cohen - dei reati di sequestro di persona, sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Il bimbo di 6 anni, è stato infatti portato in Israele lo scorso 11 settembre da Shmuel Peleg su un volo partito da Lugano-Agno, nel corso di un incontro programmato. Un rapimento secondo la Procura di Pavia, che ha emesso il mandato di arresto, avvenuto con "metodi militari".