Travolti dalla frana: sospesi i tentativi di recupero del corpo di Matteo Barcellini
L’intervento di ieri, martedì 26 settembre, si è rivelato complesso e rischioso a causa dell’instabilità del versante
Le spoglie del giovane coltivatore e allevatore resteranno tra le sue amate montagne. Una scelta dettata dalla prudenza vista la pericolosità dello scenario.
La tragedia
La mattina di ieri, martedì 26 settembre, un altro smottamento ha interessato il sentiero tra il Piano dei Camosci e la diga dei Sabbioni in Val Formazza, in Ossola, dove due giorni prima, domenica 24, per un episodio simile, avevano perso la vita due amici novaresi, Marilena Bertoletti, 31 anni di Nebbiuno, e Matteo Barcellini, 34 anni di Santa Cristina a Borgomanero.
Il difficile recupero
Il giorno precedente, lunedì 25, erano andate a buon fine le operazioni di recupero del corpo della ragazza, mentre l'indomani, per il recupero del secondo corpo, le circostanze si sono fatte più difficili tanto da indurre gli operatori a sospendere le operazioni.
Purtroppo infatti la parete risultava ormai instabile, tant'è che si sta valutando la chiusura definitiva di quel percorso.
Questo è quanto riportato sulla pagina social del Distretto Turistico dei Laghi Maggiore, d'Orta, di Mergozzo e Valli Ossola:
Nella giornata di ieri (martedì 26: ndr) sono intervenuti i vigili del fuoco del team Usar, specializzati in ricerca e soccorsi in macerie da dissesti statici o idrogeologici con attrezzature specifiche per rimuovere in completa sicurezza i grossi massi staccati. Le operazioni di recupero sono state rese difficili dai continui distacchi di materiale friabile a monte del sentiero che collega il lago dei Sabbioni al rifugio Città di Busto Arsizio, tanto da dover predisporre delle sentinelle attive che avvisavano gli specialisti impegnati nei soccorsi in caso di improvvise scariche. Utilizzati anche i droni dei vigili del fuoco che hanno permesso di monitorare in maniera dettagliata i punti più soggetti a rischio crolli.
Il trasporto del materiale e del personale è stato garantito dagli elicotteri del nucleo di Malpensa e di Torino che hanno utilizzato i pratoni della frazione di Riale, ove era posizionata l'unita' di crisi, come base logistica di arrivo e partenza.
Sinergica collaborazione tra tutti gli enti del soccorso, vigili del fuoco, guardia di finanza e soccorso alpino civile che si sono impegnate nelle delicate ricerche e recupero in un'area franosa ad alto rischio con tutte le risorse a disposizione grazie anche ad unità cinofile e personale altamente qualificato per i soccorsi in ambiente naturale e montano.
Le operazioni di ricerca e recupero del corpo di Matteo Barcellini intorno alle 14 sono state quindi sospese. Sul versante franato sono intervenute le squadre specializzate dei Vigili del fuoco che hanno rinvenuto alcuni reperti biologici del giovane escursionista grazie ai quali verrà effettuato il riconoscimento medico legale della salma attraverso l’esame del Dna.