Evento nel weekend

"Scarabocchi. Il mio primo festival" inaugura a Novara la sesta edizione

Ecco il programma

"Scarabocchi. Il mio primo festival" inaugura a Novara la sesta edizione
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Dedicandola a Italo Calvino, a cento anni dalla nascita.

Scarabocchi

Da oggi a domenica, il progetto della Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, invita adulti e bambini a un’indagine creativa su un segno libero, indipendente e spontaneo che sfugge al controllo della mente: lo scarabocchio, per l’appunto. Tre giorni di laboratori, performance e incontri per guardare, immaginare, ricordare, ovvero per ripercorrere le azioni fondamentali della poetica di Calvino, che in principio cominciò a lavorare come disegnatore, inviando nel 1940 alcune tavole al giornale satirico «Bertoldo». Non a caso il disegno, la fotografia, l'immaginazione e la memoria sono i fili che intrecciano e collegano gli appuntamenti di questo festival che prima di tutto si fa occasione per riflettere sul futuro, per ragionare su nuovi paradigmi per l’insegnamento e per costruire spazi di aggregazione che tengano conto delle realtà familiari e delle loro necessità. Scarabocchi apre domani sera al Castello Sforzesco negli spazi della sede novarese del Circolo dei lettori con Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane, spettacolo con Anna Foglietta, attrice e fondatrice della Onlus Every Child is my Child.

«Nell’anno in cui le notizie legate all'Intelligenza Artificiale hanno impresso nell'immaginario collettivo timori (o entusiasmi) per un futuro distopico sempre più vicino, l’idea di dedicare un festival al disegno e alla scrittura torna di grande attualità. Per quanto le macchine ci stiano superando, come già notava Italo Calvino nel 1967 nella sua conferenza Cibernetica e fantasmi – nel 2023 cade il centenario della sua nascita –, torna di converso decisivo il nesso mano/cervello che ha guidato per migliaia e migliaia di anni lo sviluppo dell’Homo sapiens. Scarabocchi. Il mio primo festival è un momento d’incontro, di riflessione e di sperimentazione di quanto siano potenti i nostri arti superiori e di come la forma espressiva legata al disegno, compreso quello non normato dello scarabocchio, riesca ad esprimere qualcosa di noi che il linguaggio non riesce sempre a rendere. Un luogo d’incontro tra generazioni diverse, tra genitori e figlio, luogo di divertimento e di continua scoperta» racconta Marco Belpoliti, direttore artistico di Scarabocchi.

«Torna Scarabocchi più giocoso e allegro che mai, torna con tre verbi che racchiudono tutta l’esperienza che ci forma e ci accompagna lungo la vita. Torna il festival per bambini più bello che c’è, una festa da condividere tutti insieme, bambine, bambini e adulte» riporta Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori.

Venerdì sera, ad aprire lo spettacolo di Anna Foglietta sono gli attori della Scuola del Teatro Musicale, che portano in scena una performance musicale sul tema della fantasia, a partire dalle colonne sonore di alcuni storici musical Disney.

Domenica 17 settembre si confrontano due celebratissimi artisti italiani: Altan e Lorenzo Mattotti. Il dialogo tra Altan, disegnatore e antropologo narrante, e un narratore errante come Mattotti aiuta a comprendere quanto distanti siano questi autori e cosa possano avere avuto in comune nelle loro vite artistiche. Sempre domenica 17, nel pomeriggio, il giornalista e scrittore Mario Calabresi in dialogo con l’illustratrice Carla Manea a partire dal loro Sarò la tua memoria (Mondadori) raccontano come le storie siano sempre un intreccio di memoria e coraggio.

Nei tre giorni di Scarabocchi nel Cortile del Broletto transitano importanti disegnatrici e disegnatori della cultura visiva italiana contemporanea. Mara Cerri apre il laboratorio Disegnare l’invisibile e il fantastico, un dialogo con ragazze e ragazzi per raccontare l’influenza di Calvino nel suo lavoro e la necessità di aprire un corridoio tra reale e fantastico. Giovanna Durì parte da Un cane basso che guarda in alto - il cane di nessuno de Il barone rampante – per disegnare la nostra necessaria presenza. Elena Tognoli segue le indicazioni del signor Palomar chiedendo alle bambine e ai bambini del suo laboratorio in quanti modi è possibile disegnare lo stesso cielo. Come nel Castello dei destini incrociati, il laboratorio di Pia Valentinis prende spunto dalle carte dei tarocchi per creare venti storie diverse. Fabio Magnasciutti prova invece a disegnare il vuoto, facendo originare dall’oscurità il laboratorio Atto d’assenza, ispirato da Il cavaliere inesistente. A partire dal disegno di un albero, Guido Scarabottolo vuole immaginare la selva calviniana per il barone rampante, nella quale il visconte dimezzato si aggira alla ricerca del cavaliere inesistente percorrendo i sentieri dei nidi di ragno. Michele Tranquillini, a sua volta, immagina un laboratorio partendo dalla spazzatura, un materiale ottimo per costruire, come ha fatto Calvino con la città di Leonia. Lo scrittore Alessandro Barbaglia racconta e l’illustratrice Simona Mulazzani disegna dal vivo la fiaba di Cola Pesce, antichissima leggenda popolare siciliana, raccolta e trascritta da Italo Calvino. Con Viaggio nel mondo della creatività a cura di Fondazione Lucrezia Tangorra i bambini entrano nel mondo di Marcovaldo, vivendo le avventure di chi cerca la natura in città.

Altro appuntamento speciale è il dialogo Fotografare gli scrittori. Calvino e tutti gli altri tra la fotografa Melina Mulas e il curatore del festival Marco Belpoliti. Partendo dalle immagini scattate da Ugo Mulas a Italo Calvino, una conversazione su cosa significa fotografare uno scrittore, ripercorrendo alcuni dei più significativi ritratti di scrittori del Novecento.

Oltre all’immaginario calviniano, Gabriella Giandelli, che ha inventato il personaggio del Coniglio Milo e pubblicato su riviste e magazine in Italia e nel mondo, racconta come nasce un’opera di immaginazione. L’autore di graphic novel Davide Reviati presenta la sua opera e le sue storie legate all’adolescenza e al vivere ai margini. Andrea Bozzo parte dalle facce: dal quadrato, un cerchio e due linee che servono per disegnare una storia su ciò che ci circonda. Michela Rossi in arte Sonno racconta il suo lavoro per il supplemento «Fumetti» del quotidiano «Domani», capace di specchiare la contemporaneità dei fumetti, dai festival underground, l’editoria cartacea, i fenomeni fumettistici dei social. L’antropologo Simone Ghiaroni ci parla dello scarabocchio, un segno non comunicativo, di cui sottovalutiamo le complessità e la potenza espressiva. Taglia e incolla, il gioco del collage è il laboratorio di Paola Lenarduzzi, che prende spunto da surrealisti e dadaisti, fino a Munari per sperimentare un momento di libertà creativa. Il disegno incontra la scienza con il laboratorio in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi di Chiara Segré alla scoperta del DNA, la molecola della vita, mentre la disegnatrice Elisa Talentino ospita un laboratorio di pasticceria dipinta. Per i più piccoli i laboratori creativi a cura di Libreria Cappuccetto Giallo.

Nell’ambito del progetto interreg Binario 9 e 3/4, dedicato al contrasto alla povertà educativa e al rischio di esclusione sociale, rientrano altri laboratori speciali per bambini e adulti. Alessandro Baronciani ospita una masterclass per aspiranti fumettisti. Diventa campione delle legature difficili è il laboratorio con la calligrafa Alex Barocco, per aiutare a scrivere bene e in modo molto leggibile, mentre il tipografo Alfredo Ghidelli cura due laboratori dedicati alla xilografia, antica tecnica di stampa, e agli ex libris, piccoli marchi sui libri nati nella metà del Quattrocento e ancora oggi utilizzati. Nel cortile del Broletto nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre, ecco le attività di Non si finisce mai di giocare, angoli per disegnare e per giocare, libri per lasciarsi sorprendere da immagini e parole, attività laboratoriali a ciclo continuo o semplicemente tempo per rilassarsi tra un laboratorio e l’altro:

lo spazio a cura di Libreria Lazzarelli e Libreria La Talpa in cui trovare libri, libriccini, libroni, degli ospiti del festival e non solo,

La Scarabocchieria, dedicata a piccole artiste e piccoli artisti per disegnare in libertà,

Ti disegno chi sei con gli illustratori della Scuola Internazionale di Comics pronti a disegnare in forma di cartoon o di caricatura chi ne abbia voglia,

I luoghi del fare con gli animatori di Plastiz, startup nata come risposta all’emergenza ambientale e sociale causata dalla crescente invasione di rifiuti plastici, che insegnano a conoscere i materiali, sminuzzare e tritare la plastica con una bici speciale.

Pensato come una festa per la città, Scarabocchi offre occasioni di crescita anche per i bambini e le bambine della scuola primaria con un calendario di attività in programma giovedì 14 e venerdì 15 settembre sia nelle scuole sia negli spazi all'aperto del Parco Boroli e dell’Area polisportiva di Sant’Andrea di Novara. Il programma è realizzato con il sostegno della Fondazione De Agostini.

In conclusione del festival, lo storico cortile del Broletto è teatro di Lezioni magiche tra trucco e leggerezza, performance del prestigiatore Mariano Navetta ispirata dalle Lezioni americane.

Il programma completo di Scarabocchi. Il mio primo festival è consultabile sul sito scarabocchifestival.it

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