Visitabile ancora oggi a Castelletto la mostra sulla Prima guerra mondiale
L'esposizione si intitola "Viaggio nella storia della Prima guerra mondiale"
Resta ancora visitabile per tutta la giornata di oggi, sabato 4 novembre, la mostra sulla Prima guerra mondiale allestita dall'Amministrazione comunale negli spazi della sala polivalente Albino Calletti della biblioteca comunale.
Inaugurata la mostra in sala Calletti
Il taglio del nastro è stato effettuato mercoledì 1° novembre, alla presenza del sindaco Massimo Stilo, dell'assessora alla cultura Alessandra Zarini e di Claudio Viviani, direttore del Museo Storico Novarese Aldo Rossini, ma la mostra allestita nella sala polivalente dedicata ad Albino Calletti sarà visitabile ancora fino a oggi, sabato 4 novembre.
Una esposizione sulla Grande guerra
La mostra si intitola "Viaggio nella storia della Prima guerra mondiale" e comprende alcuni dei più significativi cimeli risalenti a quell'epoca conservati nel Museo Storico Novarese Aldo Rossini. "Un grande grazie per questa opportunità - ha detto Viviani nel suo discorso inaugurale - spetta al sindaco, all'Amministrazione e alla Protezione civile che ci ha permesso di portare qui tutti questi materiali risalenti alla Prima guerra mondiale. La nostra è una associazione che esiste dal 1965 e che finanzia le attività del Museo grazie alle donazioni e senza il sostegno economico di nessun ministero".
Numerosi i cimeli esposti
In mostra ci sono gli elmetti e alcune delle uniformi conservate dai familiari dei soldati del tempo, ma anche oggetti più insoliti e rari, come gli speroni utilizzati per gli assalti corpo a corpo, le mazze, di foggia quasi medievale, utilizzate per uccidere tra le trincee quando finivano le munizioni, alcuni bossoli di proiettile di cannone intagliati dai soldati dell'epoca e molto altro. "Il nostro scopo - ha detto Viviani - è quello di mostrare questi oggetti e attraverso questi portare i visitatori del museo a riflettere sulle persone che li utilizzavano, su quanto tutti quei soldati, su entrambi i fronti, siano da considerare le vittime di quell'immane tragedia che è stata la guerra".