L'intervento

Confartigianto: "Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro"

"I numeri, nella trattativa in corso sul Superbonus, contano"

Confartigianto: "Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro"
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Senso di responsabilità, dialogo, confronto ma anche idee chiare e sostegno pieno a un settore che, grazie alla spinta dei bonus edilizia, nel 2023 porterà il Pil dell’Italia all’1,7%, un livello superiore a quello del 2019, confermando una performance identica a quella della Francia, e superiore allo 0,8% della Germania e allo 0,1% della Spagna.

L'intervento

I numeri, nella trattativa in corso sul Superbonus, contano. E Confartigianato li ha portati al primo tavolo con il Governo per avviare una trattativa ancora in corso nell’ambito della quale sarà fondamentale tenere in conto le richieste delle piccole e medie imprese del settore costruzioni, in cui lavora l’87,2% degli addetti e che ha registrato un aumento della produttività del 5,8%. Ritmo doppio del 2,6% del totale economia.

Numeri portati da Confartigianato sulla bilancia tra benefici e criticità del superbonus, insieme a un panel di proposte sulle quale ora toccherà al Governo mettere mano, nella consapevolezza che la risoluzione del grave problema dei crediti incagliati e il disegno di un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi sono interventi necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi di risparmio ed efficientamento energetico degli edifici: la proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia prevede che nel 2033 il consumo degli edifici residenziali si attesti almeno alla classe D di prestazione energetica, mentre a fine 2022 l’analisi degli attestati di prestazione energetica evidenzia che il 75,8% delle abitazioni residenziali è addensato nelle classi E, F e G, richiedendo, quindi, un intervento nell’arco dei prossimi dieci anni. Il sistema degli incentivi va reso semplice per evitare la ragnatela burocratica di 1 modifica normativa ogni 16 giorni che ha avvolto il sistema delle detrazioni in edilizia negli ultimi due anni e mezzo.

Le proposte

Chiare le proposte di Confartigianato, condivise in toto da Confartigianato Varese, che sul tema è in costante contatto con gli operatori del settore, al fine di comprenderne criticità, problemi e rischio del blocco delle attività.

«Il nostro approccio – è la posizione di Confartigianato - è caratterizzato dal senso di responsabilità, ponendo, al centro della nostra azione la salvaguardia delle migliaia di imprese che rischiano la chiusura mettendo a repentaglio innumerevoli posti di lavoro del comparto».

Confartigianato ritiene necessario percorrere tre vie:
- trovare una soluzione ai crediti incagliati;
- introdurre miglioramenti ai contenuti del D.L. n. 11/2023;
- fissare le linee di indirizzo per il futuro dei bonus.
Per quanto concerne la soluzione al problema dei crediti incagliati, si propongono tre ambiti di intervento:

• aumentare la capacità di “assorbimento” dei crediti da parte del sistema creditizio permettendo agli istituti di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela;

• intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza. Tale intervento si rende particolarmente necessario per i crediti di importo più ridotto in quanto per i cessionari (in primis le banche) la gestione degli acquisti degli stessi risulta poco appetibile in quanto meno remunerativa;

• ampliare, per i beneficiari di crediti per i quali la detrazione è riconosciuta in 4 o 5 anni (principalmente superbonus e sismabonus), l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, i beneficiari perdono, infatti, parte dell’agevolazione.

Il D.L. prevede inoltre che possono continuare a cedere i crediti coloro che alla data di entrata in vigore del Dl avevano presentato la comunicazione di inizio lavori o avviato i cantieri.

Di qui la richiesta di rinviare, con un provvedimento d’urgenza, almeno di un mese la data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito;
In più, considerato che i lavori di edilizia libera non sono assistiti da CILA e che appare estremamente difficile individuare gli elementi per comprovare l’inizio dei lavori stessi, si propone di mantenere il regime dello sconto in fattura/cessione, nei casi in cui ad esempio entro il 31 marzo 2023 venga redatto per iscritto un contratto, con data certa, dal quale risulti l’impegno ad avviarli entro un ravvicinato termine successivo.

In tal modo, i beneficiari dell’agevolazione avranno tempo per avviare i lavori e tenere in evidenza gli elementi di prova dell’intervenuto inizio.
Non meno importante è «l’apertura di un Tavolo di confronto con il Governo sul futuro dei bonus anche alla luce della transizione green».
Le Pmi ritengono, di fatti, che il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici non possa essere raggiunto, seppur viene mantenuto in essere un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, se per alcune fattispecie non viene garantita la possibilità di sconto in fattura/cessione dei crediti.

La cessione/sconto deve, dunque, essere garantita a beneficiari della detrazione con redditi di riferimento sotto una determinata soglia.
Più in generale, sono le conclusioni di Confartigianato sottoscritte dalle imprese di Confartigianato Varese, si propone di mantenere:
• la cedibilità del credito per una percentuale della detrazione ammessa;
• la cessione/sconto solo in relazione ad immobili che presentano una classe energetica
particolarmente bassa o ridotti requisiti sismici privilegiando, quindi, gli interventi in cui si ravvisa una urgente necessità di incremento dell’efficienza energetica dell'edificio o della messa in sicurezza strutturale.

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