Arona Domani: "Avis sfrattata dal comune", Monti: "Non è vero"
Il comunicato del gruppo di minoranza Arona Domani
"Il comune vuole rientrare in possesso della sede dell'Avis: decisione inappropriata ed irragionevole". Monta la polemica in città sulla sede dell'associazione nazionale volontari del sangue che si trova in via San Carlo ed è occupata dal sodalizio di Cesare Moriggia, attuale presidente Avis, da più di 30 anni. Lo stabile, infatti, è di proprietà comunale.
Il comunicato di Arona Domani
"Ad Arona girano voci ormai confermate, che il comune voglia rientrare in possesso dello spazio occupato dal 1991 dalla sede di una delle più antiche ed importanti associazioni di volontariato e precisamente l'Avis - tuonano i consiglieri di Arona Domani - Era stata concessa dal comune in comodato gratuito per 30 anni, ora scaduti ed era stata ristrutturata a spese dell'Avis stessa grazie alle offerte di privati cittadini; ora l'amministrazione ha pensato bene di richiedere un affitto piuttosto elevato e l'associazione è costretta a trasferirsi e a cercare un'altra sede lontana dal centro e dal vicino ospedale".
Da qui l'attacco: "Questa decisione ci sembra veramente inappropriata ed irragionevole di fronte ad un'associazione di volontariato che svolge un importante servizio ai cittadini senza considerare i generosi contributi che si danno alle altre associazioni, che occupano spazi gratuitamente e non paragonabili a questa, mentre nel 2022 i contributi all'Avis sono stati minimali. Non crediamo che il Comune abbia bisogno di questa "entrata", ma ha bisogno di questa essenziale associazione considerate le numerose e pregevoli attività' che svolge e non si comprende per quale motivo, la Giunta non abbia ritenuto far ricorso alla possibilità, facendo parte del terzo settore, (l'art.71 del Codice del terzo settore) di usufruire del comodato d'uso. Avremmo voluto parlarne in Consiglio per capire le ragioni di questa scelta nella speranza che ci sia ancora tempo per un ripensamento. In caso contrario quale destinazione si vuol dare a quell'immobile?".
La replica del sindaco Federico Monti
In consiglio comunale non si può parlare di quel che si vuole: se ci sono tematiche che la minoranza vuole trattare deve presentare un'interpellanza.
Venendo al merito, Avis anni fa aveva investito circa 190 milioni delle vecchie lire per dei lavori di ristrutturazione dell'odierna sede che aveva quindi ottenuto in comodato dal comune per 30 anni. Scaduto questo termine il comune non avrebbe mai potuto rinnovare gratuitamente il comodato perché quell'appartamento è un bene pubblico: sarebbe finiti alla corte dei conti. Allora, con gli uffici, abbiamo fissato un canone di affitto annuo pari a 9mila euro. Il comune dà all'Avis 5mila euro all'anno di contributi quindi l'affitto è di circa 4mila euro annui. L'associazione ha deciso di spostarsi e acquistare un immobile di proprietà da un'altra parte. Non li abbiamo messi con le spalle al muro anzi: per noi possono anche restare".