Trionfo

Il calciatore borgomanere Michael Kayode ha fatto vincere l'Europeo all'Italia

Ha segnato il goal decisivo: ecco la sua storia

Il calciatore borgomanere Michael Kayode ha fatto vincere l'Europeo all'Italia
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C’è un borgomanerese sul tetto d’Europa. Si tratta di Michael Kayode, classe 2004 che domenica 16 ha segnato il gol decisivo nella finale dell’Europeo Under 19 facendo vincere l’Italia contro il Portogallo. Un successo strepitoso, una stella che nasce. Classica scheggia impazzita a tutta fascia.

Michael Kayode

Kayode è quel calciatore di gamba a cui affideresti, e in molti lo hanno fatto, l’intera fascia. Nasce terzino, sa fare l’esterno alto (come nella finale degli Europei Under 19), ma forse il meglio lo fa da pendolino a tutto campo. Come ha fatto con Alberto Aquilani nelle 16 partite in cui ha schierato il 3-5-2 o il 3-4-2-1 nella Primavera della Fiorentina, come ha fatto anche Antonio Soda, allenatore del Gozzano sotto il quale Kayode è esploso e si è guadagnato il ritorno nel professionismo con i viola.

Ha fisico, un buon cross e la gamba da tuttocampista. Caratteristiche in parte date da madre natura, in parte da una carriera che primissimo livello. Se le sue origini sono di Borgomanero, si può però dire che nasca calcisticamente a Vinovo, con la maglia della Juventus. In bianconero fa tutta la Scuola Calcio: dai Pulcini fino al primo anno di agonistica, Under 14. Al termine della stagione però non viene confermato ed è costretto e prendere la rincorsa per tornare al top. Fuoriuscito dalla Juventus torna vicino a casa perché negli ultimi anni una realtà è cresciuta a dismisura fino ad entrare a sorpresa nel professionismo.

Quella realtà, fresca di promozione in Serie C, è il Gozzano che prende in blocco le giovanili del Suno, piccola realtà all’epoca centro Inter, che condisce con qualche innesto del calibro di Kayode. È l’estate 2018 e si aggrega al gruppo allenato da Massimiliano Schettino. Per due anni Kayode gioca con le giovanili rossoblù, ma nell’estate 2020 qualcosa cambia. La prima squadra retrocede in Serie D. Lui entra in età di Under 17, che nei Nazionali è un po’ l’anno decisivo.

Quella che può sembrare una fregatura in realtà è l’occasione della vita. Perché pur essendo un Under 17 rimane al Gozzano per essere aggregato in prima squadra che ha come obiettivo fare subito bene. Magari non tornando in Serie C, ma almeno stare in alto. Ed è qui che si può dire che Kayode esploda. Alla seconda partita di campionato, l’11 ottobre (l’anno post Covid il calendario era un po’ ballerino a causa dei continui rinvii), Michael fa il suo esordio in casa contro la Sanremese. Da ricordare certo, anche se non propriamente memorabile perché si tratta di qualche minuto che si può contare in una mano e che non cambia una partita persa 1-2. Ma è il primo mattone.

Perché in quei pochi secondi Kayode convince il tecnico Antonio Soda che una settimana e mezzo dopo lo mette titolare nell’ostica trasferta di Casale. Posizione? Quinto nel 3-5-2. Esito? 0-1 per il Gozzano con gol salvato sulla riga da Kayode che, non pago, si guadagna anche il rigore decisivo che realizza Diego Allegretti. Da lì in avanti Kayode è una pedina inamovibile tanto che a fine stagione potrà vantare 34 presenze 2 reti. La Fiorentina lo nota. Non poteva non farlo e se lo porta a casa nell’estate 2021.

In queste due stagioni Kayode vince due Super Coppa Primavera consecutive, una Coppa Italia Primavera (4 maggio 2022) e arriva due volte in finale in questa stagione dove però non riesce ad alzare altre coppe. Quella Scudetto con il Lecce (1-0 per i salentini) e quella di Coppa Italia con la Roma (1-2 per i giallorossi). E ora? Michael Kayode ha 19 anni. È cresciuto nella Juventus, ha vinto da titolare un campionato di Serie D, ha alzato 3 trofei nazionali giovanili con la Fiorentina. La sua carriera dice che è un calciatore pronto, eppure il suo futuro è ancora tutto da scrivere

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