Banda dell'Allea in manette: tre arresti a Novara
I responsabili avevano coinvolto nei crimini anche un minorenne
Banda dell'Allea in manette. I tre cittadini di origine egiziana arrestati sono considerati responsabili di tre rapine avvenute nel corso dell'ultimo periodo.
Banda dell'Allea arrestata a Novara
Sono stati definiti immediatamente "Banda dell'Allea", per le tre rapine compiute nel giro di pochi giorni nella zona tra il parco dell'Allea a Novara e il quartiere Sant'Andrea. I tre responsabili, tutti cittadini di nazionalità egiziana, sono stati arrestati dagli uomini della Polizia di Stato da pochi giorni. I tre episodi contestati avevano tutti la stessa matrice: la banda colpiva ragazzi soli, colti per strada quando non erano in compagnia.
I tre episodi a distanza di pochi giorni uno dall'altro
La prima rapina è avvenuta il 10 febbraio, quando un giovane egiziano è stato aggredito da cinque ragazzi i quali, dopo averlo percosso, gli hanno sottratto il portafoglio; la vittima, a seguito dell’aggressione, ha riportato lesioni giudicate guaribili con una prognosi di 15 giorni. Gli autori dei fatti, nonostante la gravità dell’azione da loro commessa, non si sono fermati. Il giorno seguente, infatti, mentre la vittima si stava recando in Questura per sporgere denuncia, ha incontrato alcuni dei suoi aggressori, uno dei quali, intuendo la volontà di rivolgersi alla Polizia, lo ha minacciato con un coltello, al fine di farlo desistere. Il 21 febbraio, nel quartiere Sant’Andrea, è stata perpetrata un’altra rapina. Le modalità erano analoghe alla precedente, ed in particolare alla giovane vittima, un diciottenne, è stato puntato un coltello al fianco e gli è stato sottratto il portafoglio ed il telefono cellulare. In questo caso, a differenza dell’episodio precedente, ad agire, è stata una sola persona. Due giorni dopo, sempre nel quartiere Sant’Andrea, si è verificata una terza rapina; in questa occasione, ad essere preso di mira è stato addirittura un minorenne. Il malcapitato, di sedici anni, è stato affrontato da due ragazzi che, dopo averlo colpito con un calcio, lo hanno immobilizzato e gli hanno frugato nelle tasche alla ricerca di denaro o di altri beni.
Le indagini e gli arresti
Gli investigatori della Polizia di Stato - Squadra Mobile di Novara, apprese le descrizioni degli autori ed il modus operandi delle rapine, hanno immediatamente compreso che, ad agire, erano sempre gli stessi soggetti. E' iniziata quindi una certosina operazione di incrocio dei dati delle persone con precedenti in questo tipo di reati e tre dei giovani responsabili sono stati individuati. La Procura ha quindi richiesto al gip l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per i tre ragazzi, rispettivamente classe 1999, 2000 e 2002 ( N.K., A.S.L., e A.A.E.M, le loro iniziali). L'arresto è stato particolarmente difficoltoso, dal momento che due dei tre rapinatori si erano resi irreperibili. La Polizia è riuscita a rintracciarli solamente grazie all'aiuto degli agenti della squadra volante, che hanno esteso la ricerca a tutto il territorio nazionale. Sebbene due dei tre responsabili risultassero irregolari e senza fissa dimora, sono stati quindi individuati e condotti al carcere di Novara. Uno dei criminali, alla vista dei poliziotti ha tentato la fuga e opposto resistenza alle forze dell'ordine. Dopo la perquisizione è risultato anche in possesso di 25 grammi di hashish. E se in questo caso i reati contestati saranno anche detenzione di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, tutti e tre risultano indagati per porto abusivo di armi, lesioni pluriaggravate, minaccia aggravata e ricettazione.
I tre rapinatori si servivano anche di un minorenne
Dalle indagini è emerso che la banda aveva coinvolto in uno dei crimini anche un minorenne, un sedicenne di nazionalità albanese, che è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Torino. "La “banda dell’Allea”, composta dai tre arrestati e dal giovane albanese - scrivono dalla Polizia - era già stata oggetto di alcune segnalazioni da parte dei cittadini novaresi che, passeggiando lungo i viali del parco e della vicina Allea, avevano segnalato il loro comportamento molesto. I gravi fatti commessi dagli arrestati denotano la loro particolare propensione a delinquere, la spietatezza, e la totale incuranza delle regole. I tre, convinti della loro impunità, hanno commesso le rapine in pochi giorni, scegliendo accuratamente le loro vittime tra ragazzi giovani e in quel momento da soli che, proprio a causa di questa circostanza, si trovavano in una condizione di maggiore vulnerabilità".