Agrate Conturbia: addio all'ex sindaco Angelo Gatti
Ha ricoperto il ruolo di primo cittadino dal 2009 al 2014
Calmo, gentile, appassionato del bene comune e uomo di chiesa. Se n'è andato venerdì 28 aprile l'ex sindaco Angelo Gatti. Lascia la moglie Maura, i figli Matteo e Luca e i tre nipoti Sara, Giovanni e Giulia.
Angelo Gatti
Nato il 12 gennaio 1946, ha ricoperto il ruolo di primo cittadino dal 2009 al 2014. Nei 5 anni precedenti, dal 2004 al 2009, fu capogruppo di minoranza in opposizione alla giunta allora guidata da Remo Julita. «La sua salute peggiorò nel 2009 - ricorda la moglie Maura - mi disse che il sindaco o si fa bene o non si fa e invitò quello attuale, Simone Tosi, a proseguire il suo percorso. Viveva tanto la vita del paese, attorniato da molta simpatia. La gente gli chiedeva consigli e lui, con grande senso di responsabilità pur con il cuore gonfio, lasciò al suo vice il municipio.
Simone al funerale, che si è svolto lunedì 1 maggio alla parrocchiale di San Vittore in Agrate, ha usato parole davvero toccanti e adeguate. La chiesa era gremita di gente e anche al rosario il giorno prima sono arrivati in molti. I sacerdoti hanno descritto la figura di Angelo molto bene: sia don Brunello Floriani, che don Sabino Decorato e alcuni salesiani. Parte della nostra famiglia ha studiato all'Istituto Don Bosco a Borgomanero e mio marito era animato da una spiritualità cristiana sincera.
L'accompagnamento del nostro coro parrocchiale è stato dolce e pacato. Angelo mi aveva lasciato due canzoni che gradiva venissero eseguite al suo funerale. E’ sempre stato un amante dell’armonia, il vociare aggressivo non faceva parte del suo modo di essere». Gatti fu assunto dalla Banca Cariplo nel 1969 a Borgomanero, diventò vice direttore ad Alzo di Pella, per poi fare il direttore in molte filiali anche in Lombardia. Contribuì a raccogliere una cifra considerevole per i lavori di restauro al battistero agratese». «Ci tengo a sottolineare - commenta l’attuale primo cittadino Tosi - che Angelo ci diede sempre una mano anche una volta uscito dall'amministrazione. Quando mi lasciò lo spazio per candidarmi a sindaco, fece un gesto gentile e che ricordo con grande affetto. Da suo vice imparai molto e collaborammo a stretto contatto ogni giorno condividendo gli stessi valori. Quando è stato in minoranza, l'amministrazione Julita era in difficoltà, ma Angelo decise di non far saltare il consiglio comunale. Era nelle sue possibilità quella decisione, ma come sempre antepose l'interesse per la comunità, l'unione e l'armonia ai vantaggi personali».