Giustizia

Tamponò e uccise le due coriste: condannato a 7 anni e mezzo

La sentenza dopo un processo celebrato con il rito abbreviato

Tamponò e uccise le due coriste: condannato a 7 anni e mezzo
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Sentenza di condanna nei giorni scorsi per l'uomo che guidava la Mercedes che tamponò e uccise le due coriste gospel Daniela Cassina e Gabriella Andreasi il 9 ottobre del 2022.

Condannato il guidatore della Mercedes che uccise Daniela e Gabriella

Si è concluso lo scorso 27 ottobre, davanti al gup del tribunale di Novara Niccolò Bencini, il processo nei confronti di Destiny Okunzuma, trecatese di 25 anni di origine nigeriana, accusato di doppio omicidio stradale, omissione di soccorso e guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, senza patente né assicurazione. Il fatto risale all’inverno dell’anno scorso, quando in un sinistro avevano perso la vita Daniela Cassina, 48 anni di Busto Garolfo, e Gabriella Andreasi, 63 di Cerro Maggiore. I legali del giovane che conduceva l’auto che ha causato lo schianto avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato, puntando al minimo della pena per la giovane età del cliente; pena, va detto, scontata di un terzo per via del rito abbreviato. L’imputato è stato condannato a 7 anni e mezzo di reclusione, un anno e mezzo meno di quanto invocato (9 anni) dal pubblico ministero, Silvia Baglivo, titolare dell’inchiesta aperta dalla procura.Il gup ha stabilito anche un risarcimento alla famiglia di una delle due coriste pari a 100 mila euro, l’altra invece si è rivolta al Fondo vittime per la strada, ottenendo anch’essa una parte.

Un incidente che tutti ricordano

L’incidente era avvenuto nella notte tra sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022 in via Milano, più o meno all’altezza dell’Assa, sulla strada che collega Novara a Trecate. Le due donne facevano entrambe parte del coro gospel di Nerviano e stavano rientrando da un festival musicale svoltosi al teatro Coccia. Erano a bordo di una Fiat Panda guidata da amici lungo la strada provinciale 11, quando la Mercedes Classe C condotta dal 25enne, che viaggiava nella stessa direzione, le ha tamponate. A causa del violento impatto entrambe le vetture prima erano finite nella corsia di sinistra e poi si erano ribaltate in un campo. Cassina e Andreasi al momento dello schianto si trovavano sui sedili posteriori: la prima era morta sul colpo, la seconda era spirata un’ora dopo all’ospedale Maggiore di Novara. Sulla Panda viaggiavano altre due persone, anche loro parte dello stesso coro gospel, che erano state portate via in ambulanza con ferite per fortuna non gravi. Okunzuma dopo l’incidente pare avesse strappato la targa, poi si era allontanato a piedi nei campi (“mi sono fatto prendere dal panico”, avrebbe raccontato successivamente agli inquirenti), ma era stato rintracciato e fermato dai carabinieri un’oretta dopo a Trecate, dove ha la residenza. Era senza patente e assicurazione: ai test alcolici era risultato negativo.

L'iter processuale

La procura di Novara aveva aperto un fascicolo e chiesto il rinvio a giudizio. Il trecatese è stato difeso dagli avvocati Matteo Mossio e Manuel Ruffier. Si trovava agli arresti domiciliari, dopo essere uscito da un periodo di detenzione in carcere, ora è in libertà. E’ marito e padre di due bambini. Per lui resta l’ipotesi dell’Appello.

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