Il caso

Allevamenti di suini: nel Decreto sostegni stanziati 50 milioni

La minaccia della peste suina africana preoccupa, il punto con Coldiretti

Allevamenti di suini: nel Decreto sostegni stanziati 50 milioni
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Allevamenti di suini minacciati dalla peste suina africana. Ecco come Coldiretti reagisce allo stanziamento di 50 milioni di euro da parte del Governo nel Decreto sostegni.

La peste suina preoccupa

Nell'ambiente non si parla praticamente di altro. La peste suina africana preoccupa molto gli allevatori e i politici delle regioni limitrofe alle zone dove si sono verificati dei casi. Ora il Governo, tramite il Decreto sostegni, stanzia 50 milioni di euro per limitare i rischi di contaminazione e risarcire gli operatori della filiera, danneggiati dal blocco della movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati. A renderlo noto è Coldiretti Piemonte dopo le misure approvate dal Consiglio dei Ministri. Nello specifico, il decreto Sostegni Ter istituisce il “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza", con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022 ed il "Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola", con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022.

"Bisogna tutelare le aziende del settore"

“Fortunatamente non ci sono contagi nei nostri allevamenti, ma il rischio di subire un pesante danno di immagine oltre che di dover far fronte alle limitazioni rispetto all’export sono purtroppo problematiche verso cui dobbiamo tutelare i nostri allevatori – spiegano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani - per questo ora continuiamo a vigilare e chiediamo anche ai nostri imprenditori di farlo, affinché non avvengano speculazioni di mercato oltre ad agire per sostenere le esportazioni nei confronti dei Paesi stranieri che hanno adottato ingiustificate misure precauzionali".

Coldiretti: "E' colpa della mancanza di prevenzione"

"Ribadiamo che ci troviamo a dover fronteggiare questa emergenza - proseguono dall'associazione - perché è mancata l’azione di prevenzione e contenimento, come abbiamo ripetutamente denunciato sia durante le manifestazioni in piazza a Torino sia nelle sedi istituzionali, di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne in tutta Italia, dove si contano ormai più di 2,3 milioni di esemplari".

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