Indagine

Arona: giornata ecologica "682 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa"

I dati di Legambiente

Arona: giornata ecologica "682 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa"
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La giornata ecologica ha rappresentato anche l’occasione ideale per i soci del circolo locale di Legambiente per effettuare unmonitoraggio delle spiagge aronesi.

I risultati

«La giornata ecologica di Arona - dice il vicepresidente degli Amici del lago, Roberto Signorelli - organizzata dall’amministrazione comunale, ha costituito l’occasione per effettuare un nuovo monitoraggio sulle spiagge aronesi dell’area di Punta Vevera. La prima l’avevamo svolta nel 2018 e nel corso di questi anni come Legambiente svolgiamo periodicamente le ricerche sulle spiagge del Verbano, del Cusio e recentemente anche nell’alveo del fiume Agogna a Borgomanero. I dati vengono raccolti e analizzati secondo un protocollo sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente e aggregati per costituire un data base a livello europeo. Ringraziamo l’associazione Acquaviva Sport e in particolare gli studenti e i dirigenti scolastici dell’Istituto Enrico Fermi per la loro disponibilità e collaborazione a questo progetto di ricerca nella logica citizen science».

Quella effettuata il 29 aprile è stata un’indagine “Beach litter”, volta cioè a setacciare le spiagge e a conteggiare i rifiuti presenti. I dati raccolti vengono poi regolarmente comunicati all’Agenzia europea dell’Ambiente, che stila le statistiche a livello nazionale. Nel 2022, ad esempio, a livello nazionale i volontari di Legambiente hanno monitorato 53 spiagge di 14 regioni italiane, censendo una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ogni passo), a fronte di un valore soglia di 20 rifiuti abbandonati per ogni 100 metri lineari di costa.

Ad Arona sono stati raccolti 682 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa. Tra i rifiuti abbandonati la parte del leone la fanno i resti di plastica, che costituiscono oltre l’87% del totale. Un dato in linea con le statistiche nazionali e che evidenzia una crescita rispetto al 2018. Il 57,7% dei rifiuti raccolti è composto da pezzi di polietilene (da 2,5 a 50 cm di lunghezza), la materia base di sacchetti, buste e film. L’altro materiale più diffuso è il polipropilene, usato per tappi, contenitori, bastoncini, capsule di caffè. «I rifiuti di plastica raccolti - dicono da Legambiente - derivano prevalentemente dal packaging (sacchetti, scatole, box, flaconi) di prodotti alimentari, prodotti per l’igiene personale o la pulizia della casa. In aggiunta al monitoraggio svolto secondo il protocollo Beach Litter, sono stati eseguiti campionamenti su due superfici di circa 2 metri quadri setacciando la sabbia alla ricerca di microframmenti di rifiuti. In ogni area è stata recuperata una dozzina di piccoli pezzi di plastica, metalli, vetri e mozziconi di sigarette, tutti piccolissimi rifiuti visibili solo a un attento esame.

 

E’ importante sottolineare che l’area di campionamento è tra i maggiori punti di accumulo dei rifiuti portati dalle correnti di tutto il lago Maggiore e il bacino svizzero del Ticino. La zona di campionamento non era stata ripulita dalla fine della stagione balneare dello scorso anno. A seguito della scarsità di precipitazioni (pioggia o neve in quota) degli ultimi mesi, non si sono verificate le consuete piene autunnali e primaverili del lago, con minore trasporto di plastiche galleggianti sulle rive, con minore trasporto di plastiche galleggianti sulle rive. I rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente costituiscono una grave criticità ambientale per gli ecosistemi naturali e disgregandosi rappresentano una fonte secondaria per la generazione di microplastiche e nanoplastiche».

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