Cordoglio

Castelletto in lutto per l'ex titolare del bar Belgio

Una vita dietro al bancone del suo locale insieme all'amata Milvia

Castelletto in lutto per l'ex titolare del bar Belgio
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Castelletto in lutto per la scomparsa di Ettore Lorenzini, storico ex titolare del bar Belgio di via Caduti per la Libertà.

Addio all'"Ettore del Belgio"

Con “Ettore del Belgio” se ne va un pezzo di Castelletto, un simbolo per tutti coloro che hanno vissuto nel quartiere Brabbia-Buzzurri. E in tanti, nei giorni scorsi, hanno voluto manifestare tutto il proprio cordoglio al figlio Carlo Lorenzini, alla nuora Monica e ai nipoti Laura, Ivan, Isabella e Roberto, partecipando al funerale celebrato lunedì 14 marzo in chiesa parrocchiale. Castellettese doc, 90 anni compiuti a novembre, Lorenzini era per tutti l’iconico titolare del bar Belgio di via Caduti per la libertà. Insieme alla moglie Milvia Carletti, scomparsa nel 2016, ha gestito per anni il locale, un punto di riferimento per tutta la zona circostante.

Il ricordo del figlio

"All’inizio - spiega il figlio Carlo, che oggi porta avanti la tradizione di famiglia dietro al bancone del bar - il locale si trovava dalla parte opposta della strada, un po’ più in alto lungo la via. Era un bar iconico, nel quale andavano tutti i giovani del tempo, e che papà ha iniziato a gestire raccogliendo l’”eredità” di sua mamma. Quelli erano tempi diversi: al bar ci si sentiva come in una famiglia adottiva, tutti erano amici e quelle ore passate al grande tavolo di pietra sotto il tiglio, oppure a giocare a biliardo, o sugli scalini del locale rappresentavano per molti le uniche occasioni di vera e propria socializzazione. In tanti in questi giorni mi hanno raccontato di come si sentivano amati e coccolati quando venivano a trovare mio padre al bar. I giovani si trovavano lì magari prima e dopo essere andati alla sala da ballo. Parlavano e si conoscevano. E mio padre era bravissimo a creare questo clima di condivisione e di amicizia. Preparava da mangiare qualcosa per chi tornava dalla sala da ballo e capiva sempre quando stava nascendo un amore tra gli avventori del suo locale. Spesso, mi è stato detto, dava delle dritte agli innamorati su come fare per avvicinare la persona che interessava loro. Magari si informava e diceva loro a che ora era più probabile trovarla al bar... E poi il nostro locale era uno dei primi nei quali si poteva guardare la televisione. Ci si trovava per le puntate di Campanile Sera, tutti insieme, come una famiglia".

La carriera al bar

In gioventù Ettore conobbe l’amore della sua vita, Milvia. Abitavano a poche centinaia di metri di distanza in linea d’aria: lei in via Aronco, lui in via Foscolo. E una volta sposati iniziarono a lavorare insieme al bar, che è sempre stato anche una rivendita di tabacchi e un’edicola. A metà degli anni Sessanta il bar Belgio (chiamato così perché frequentato inizialmente dai lavoratori italiani che da Castelletto andarono a lavorare nelle miniere di carbone del Belgio) si trasferì dall’altra parte della strada, nella sua collocazione attuale in un terreno acquistato dalla coppia. Con il tempo Ettore passò la gestione del locale al figlio Carlo, che ora a sua volta vi lavora in coppia con la moglie Monica. «Tutti coloro che ci hanno contattato per ricordare papà - dice il figlio - mi hanno parlato della sua simpatia, di come sapeva raccontare una barzelletta e di come riusciva sempre ad allentare la tensione con una battuta. Sempre spiritoso, ma mai irriverente o offensivo, papà era una vera e propria memoria storica per Castelletto e soprattutto questa frazione. Fino all’ultimo è rimasto lucido ed era bello vedere come rispondeva alle domande sulla storia di Castelletto.

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