Il rettore dell'Università del Piemonte orientale lancia un appello alla ministra Bernini

Il rettore dell'Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi è stato protagonista all'inaugurazione del nuovo anno accademico dell'ateneo. Alla ministra Bernini ha chiesto di modificare i criteri di ripartizione delle risorse tra gli atenei.

Inaugurato il nuovo anno accademico

Inaugurazione in grande stile ieri, 3 febbraio, per il nuovo anno accademico dell'Università del Piemonte Orientale. Al Teatro civico di Vercelli erano presenti per l'occasione 750 persone e la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini era collegata in diretta da remoto.  Qui di seguito il video completo dell'evento:

Avanzi ha parlato del concetto chiave di sostenibilità

La cerimonia di inaugurazione è stata aperta dalla relazione del Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, professor Gian Carlo Avanzi, che ha tratteggiato lo stato di salute dell’Ateneo nell’ottica di uno sviluppo che possa essere sempre più sostenibile. Quello della sostenibilità, anche per il mondo accademico, è un concetto che ha superato i confini legati agli aspetti ecologici per guadagnare una valenza globale, che oltre alla dimensione ambientale avvolge anche quella economica e quella sociale.

Un polo di grande valore

L’ateneo è stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali per qualità della ricerca prodotta grazie a tutti i suoi Dipartimenti e ai tre valutati come eccellenti dal MUR (Medica traslazionale, Scienze della salute e Studi umanistici). Le attività legate alle misure del PNRR bandite dal MUR (Partenariati Estesi, Ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità) sono state avviate a partire dal 2021 e UPO è parte attiva dell’ecosistema NODES (Nord-ovest digitale e sostenibile) cui aderiscono tutti gli atenei piemontesi oltre a quelli della Valle d’Aosta, dell’Insubria e di Pavia.

L'appello del rettore alla ministra

Nel corso del suo intervento, il rettore Gian Carlo Avanzi ha auspicato un maggiore sforzo anche da parte del Ministero, chiedendo, per quanto possibile, di poter modificare i criteri di ripartizione dei finanziamenti, favorendo anche atenei giovani e relativamente piccoli, come UPO, spesso svantaggiati da limiti di spesa che non ne consentono uno sviluppo armonico e costante.