Il caso

La panchina rossa di Castelletto è più forte dei vandali: inaugurata nuovamente dopo i danneggiamenti del 2021

La panchina era stata donata al Comune dalla Confraternita Portus Pauperum Commilitonum Christi

La panchina rossa di Castelletto è più forte dei vandali: inaugurata nuovamente dopo i danneggiamenti del 2021
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La panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne, era stata inaugurata al parco nel 2021, ma i vandali l'avevano subito resa inutilizzabile. Ora i promotori dell'iniziativa l'hanno inaugurata nuovamente.

Una seconda inaugurazione

Una cerimonia pubblica che vale più di un semplice gesto simbolico quella che si è svolta la scorsa settimana a Castelletto. Al parco comunale Sibilia è stata inaugurata infatti per la seconda volta la panchina rossa contro la violenza sulle donne. "In occasione di questa giornata abbiamo deciso di inaugurare nuovamente una panchina rossa, donataci dalla confraternita Portus Pauperum Commilitonum Christi – ha spiegato Sonia Fanchini, assessora alle Pari opportunità - era già stata inaugurata nel 2021, ma poi è stata vandalizzata, allora abbiamo deciso di ripristinarla ed inaugurarla per la seconda volta".

Un segnale chiaro contro la violenza

Anche l’usurpazione della panchina rossa, infatti, è un atto di violenza contro un simbolo che da anni rappresenta la lotta al femminicidio. Restaurarla significa opporsi a qualsiasi tipologia di sopruso, promuovendo la diffusione del rispetto e della parificazione. "Per andare tutti nella stessa direzione non si possono più accettare alcuni comportamenti, ancora considerati naturali ed innocui – ha continuato Fanchini – le leggi sono importanti, ma dobbiamo fare la nostra parte anche nel vivere quotidiano. Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale per eliminare completamente la violenza di genere".

E al porto ha fatto la sua comparsa una panchina arancione

Il giorno precedente, in occasione dell'evento conclusivo della staffetta Wings-Whistle, al porto è stata inaugurata un'altra panchina realizzata per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della lotta alla violenza di genere. "Abbiamo scelto il colore arancione - hanno detto in quell'occasione le rappresentanti di Soroptimist Alto Novarese, che ha promosso l'iniziativa - perché al rosso, che tradizionalmente rappresenta la violenza, vorremmo aggiungere un filo di giallo, un po’ di speranza nel futuro, perché su questo fronte le cose possano davvero cambiare".

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