Malpensa 2035: Provincia deposita al Ministero le osservazioni sul progetto
Un corposo documento con numerose osservazioni ambientali e procedurali
Malpensa 2035: nei giorni scorsi la Provincia ha presentato al Ministero le osservazioni sul progetto redatto da Enac.
Un corposo plico di documenti è stato depositato a Roma
La Provincia ha inviato al Ministero per la Transizione ecologica le osservazioni, redatte con la consulenza del tecnico incaricato ingegner Paolo Nuvolone, riguardanti la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale rispetto al progetto dell’Ente Nazionale Aviazione Civile riguardante il Masterplan aeroportuale 2035 dell’aeroporto di Malpensa.
Ancora una volta il Piemonte è stato ignorato
La Provincia rimarca in prima battuta che l’analisi della documentazione integrativa complessiva presentata anche a nome dei Comuni in settembre non ha portato a nessuna modifica progettuale: “il progetto – si legge infatti nella premessa della Provincia - non è stato variato a seguito delle richieste di integrazioni e delle osservazioni da parte degli Enti territoriali interessati: vengono quindi mantenuti tutti gli elementi essenziali del progetto relativo ai terminal, alla Cargo City e Airport City e agli interventi sulla accessibilità dell’aeroporto (rete viaria autostradale, strade regionali, provinciali, collegamenti ferroviari)”. Palazzo Natta prende dunque atto che, “ancora una volta, tutte le valutazioni di merito sono limitate al territorio lombardo, ignorando di fatto il territorio novarese, sebbene limitrofo al sedime aeroportuale e interessato da impatti diretti o indiretti più volte sottolineati e riscontrati praticamente; inoltre il parco del Ticino non viene considerato un’unica entità da un punto di vista ambientale, ma viene utilizzato il corso del fiume come suddivisione fisica di due entità considerate distinte”.
Nelle risposte ai quesiti formulati dalla Provincia, “il proponente – si legge ancora nella nota - afferma che gli impatti sul territorio novarese sono ‘limitati o insussistenti’. Analogamente i problemi viabilistici tra i comuni dell’Ovest Ticino novarese e l’aeroporto, che sono evidentissimi e noti sia ai Comuni novaresi che a quelli lombardi, vengono classificati nello studio specifico, come secondari rispetto al contesto generale.
Le osservazioni ambientali
Sulla base delle osservazioni di Arpa dunque, la Provincia ha presentato le sue osservazioni di carattere ambientale.
Per gli aspetti legati all’impatto acustico, sulla base delle valutazioni effettuate anche alla luce dei dati restituiti dalla rete di monitoraggio gestita da Arpa Piemonte, “pare opportuno – recita il documento - sottolineare che risultano evidenti già nello scenario di riferimento (anno 2018) dei superamenti dei limiti assoluti di zona dovuti ai sorvoli nelle porzioni di territorio interessate dalle rotte e ubicate all’interno del Parco del Ticino o nelle quali sono insediati recettori sensibili (scuole, case di cura/riposo, RSA). Considerato inoltre che lo scenario futuro di progetto (anno 2035) evidenzia solo dei leggeri scostamenti rispetto allo scenario di riferimento, in ragione del miglioramento dei livelli emissivi del “parco velivoli”, vengono confermati i superamenti già appurati per lo scenario “baseline” (2018)”.
Per gli aspetti legati alla qualità dell’aria, “sebbene l’attività aeroportuale non sembra incidere direttamente sulle concentrazioni di inquinanti rilevate nell’intorno del sedime di Malpensa, questa – viene rimarcato nella relazione - comporta una pressione critica per la vegetazione del vicino Parco del Ticino nelle immediate vicinanze che risente degli effetti nocivi degli ossidi di azoto. Tale considerazione può ritenersi ragionevolmente valida anche per il Parco del Ticino sul nostro territorio regionale”.
L’Ente novarese ritiene pertanto necessario porre in essere “le condizioni e attività funzionali al controllo e gestione degli impatti derivanti dall’implementazione del Masterplan 2035 di Malpensa”: innanzitutto si chiede la predisposizione di “una proposta di Piano di monitoraggio ambientale che preveda l'implementazione della rete di monitoraggio acustico da parte del gestore aeroportuale sul territorio piemontese funzionale a definire un quadro di riferimento “ante operam” per le successive valutazioni legate ad eventuali incrementi di impatto in seguito alla realizzazione del Masterplan 2035. Il piano di monitoraggio dovrà essere concordato con Arpa Piemonte e con l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore”.
La Provincia sollecita inoltre che “dovrà esse fornita la massima trasparenza verso il pubblico dei dati ambientali (rumore) in relazione al traffico aeroportuale mediante utilizzo di appositi portali web, accessibili attraverso la rete internet, utilizzati anche per specifiche segnalazioni di disturbo”, data evidenza “delle misure adottate per ridurre l’inquinamento luminoso” e prevista “la progettazione di interventi di mitigazione atti a potenziare la funzionalità ecologica del territorio, a seguito della perdita di habitat in territorio lombardo che costituirà di fatto un elemento di interruzione della rete ecologica complessiva e potrà determinare una potenziale riduzione della capacità portante e della continuità ecologica anche delle aree più distanti, ma ecologicamente connesse. Dovranno inoltre essere individuate idonee misure di mitigazione per la componente avifaunistica e per la chirotterofauna che insistono sul territorio piemontese volte a mitigare gli effetti generati dalla realizzazione del Masterplan con particolare riferimento all’inquinamento acustico e luminoso e all’incidenza potenziale sui migratori notturni, in relazione all’interazione tra le direttrici di volo notturno e le rotte aeree a causa del potere attrattivo delle luci aeroportuali sulla fauna”.
Infine si chiede la presentazione di “un cronoprogramma relativo alle fasi di cantiere, con indicazione su eventuali modifiche dell’attuale scenario di traffico aereo per ragioni realizzative e/o di sicurezza e una conseguente valutazione delle eventuali ricadute in termini di impatto sul territorio piemontese”.
Le osservazioni sul progetto
La Provincia di Novara ribadisce che il Masterplan Malpensa 2035 “costituisce un progetto di sviluppo dell’attività aeroportuale che ha forti ripercussioni sul territorio provinciale in termini di impatti ambientali, economici e sociali, già peraltro riscontrati negli ultimi 23 anni dal momento dell’apertura del nuovo aeroporto. Il territorio novarese, e in particolare i comuni della fascia dell’ovest Ticino, sono sedi diffuse di numerose attività in termini di produzioni, forniture, servizi, logistica e attività ricettive che fanno parte dell’indotto di Malpensa e ne costituiscono parte assolutamente rilevante, mentre la documentazione progettuale si limita a considerare, sul territorio novarese, solo gli effetti indotti dai sorvoli aerei, ma per tutti gli altri aspetti, le valutazioni sono limitate al territorio lombardo”.
Per quanto riguarda la viabilità “il proponente si limita a considerare le provenienze geografiche, per la maggior parte lombarde, dei passeggeri in partenza da Malpensa, senza considerare l’incidenza degli addetti provenienti dal Novarese e dei mezzi di trasporto connessi alle attività collegate. Esemplificativa e più volte rimarcata, sia dai comuni novaresi che da quelli lombardi, è la situazione del ponte di Oleggio, di fatto oggi funzionante a senso unico alternato, che rappresenta un vero “collo di bottiglia” viabilistico degli intorni di Malpensa. Infine, la documentazione progettuale integrativa ripropone inalterato l’insediamento della Cargo City e della Airport City, giustificati in base a “richieste” pervenute dagli operatori, ma di fatto ignorando sia le ripercussioni a livello territoriale sia il fatto che concentrare tali attività all’interno del sedime aeroportuale comporta un impoverimento complessivo del territorio circostante”.
Le conclusioni
La Provincia scrive di “non dispone ancora degli elementi necessari per un’analisi completa del Masterplan Malpensa 2035 nella sua formulazione attuale, non potendo quindi esprimere un parere positivo a conclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale condotta”. Demandando agli Enti competenti ogni specifica valutazione sugli aspetti legati alla sicurezza del volo, la Provincia di Novara chiede che, nelle successive fasi della procedura e nella fase di sviluppo progettuale delle opere, sia data attuazione ad elementi di carattere ambientale, procedurale, programmatorio specifici. Viene innanzitutto richiesto che “venga coinvolto in maniera diretta il territorio novarese, i comuni limitrofi e l’amministrazione provinciale nelle scelte relative allo sviluppo aeroportuale e al monitoraggio degli impatti generati dallo stesso”, che sia attuato “quanto formulato da Arpa Piemonte e condiviso da Provincia di Novara relativamente agli adempimenti di carattere ambientale elencati nei 10 punti di cui al capitolo 3 ‘Osservazioni di carattere ambientale’ della relazione tecnica”, che sia riformulata la parte progettuale riguardante “le opere Cargo City e Airport City in relazione agli strumenti programmatori dei territori interessati e con la condivisione degli stessi” e che vengano inserite “ nella programmazione delle opere viabilistiche gli adeguamenti della viabilità di collegamento tra il territorio novarese e la Malpensa, con date certe e immediatamente attuabili”.