Il caso

Palazzina strappata alla mafia a Varallo Pombia ancora in cerca di un proprietario

L'immobile di via Gramsci avrebbe bisogno di importanti lavori di ristrutturazione

Palazzina strappata alla mafia a Varallo Pombia ancora in cerca di un proprietario
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Palazzina strappata alla mafia a Varallo Pombia: dopo due anni lo stabile di via Gramsci è ancora in attesa di un provvedimento di assegnazione. Ecco perché.

Un condominio senza proprietario

L’edificio strappato alla mafia ormai due anni fa non ha ancora trovato un’assegnazione. Le unità residenziali di via Gramsci, 11 erano infatti state incluse nel bando del luglio 2020, indetto dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Nemmeno le modalità del nuovo Codice antimafia, che consentono all’Agenzia di destinare gli immobili sequestrati direttamente alle associazioni del terzo settore senza passare dalla mediazione delle Amministrazioni locali, sono riuscite ad accelerare e ad incentivare l’assegnazione dell’edificio.

Due anni fa il primo sopralluogo

L’associazione antimafia si era allora proposta per fare conoscere e assegnare il bene, organizzando un sopralluogo a cui aveva preso parte anche l’attuale sindaco Joshua Carlomagno, a quei tempi ancora consigliere comunale. "Mi ricordo molto bene del sopralluogo – dice oggi il primo cittadino - e mi ricordo delle pessime condizioni in cui versava l’immobile. Quando lo hanno sequestrato era essenzialmente un cantiere aperto, completamente devastato dai lavori. Quando abbiamo visto la situazione dell’edificio, ci siamo subito resi conto dell’infattibilità della cosa, perché avrebbe necessitato di un investimento iniziale di un certo spessore. È un grandissimo peccato, perché si tratta di un edificio in centro paese e che potrebbe mandare un messaggio forte alla criminalità organizzata. Libera Novara ci aveva provato, contattando due cooperative che investono nel sociale, ma tutto era finito in un niente di fatto".

La posizione di Libera

E anche Ryan Coretta, il referente di Libera Novara che si era occupato della questione, conferma le parole del sindaco: "Sul bene di via Gramsci non ci sono grandi novità - dice - l’edificio è davvero in cattive condizioni, richiede degli interventi importanti e nessuno per ora è disposto a investirci". Ma sembra esserci uno spiraglio di luce nell’intera questione: un cambio di rotta che potrebbe portare a una svolta. Libera sta infatti portando avanti una battaglia con al centro il rispetto delle prescrizioni contenute nella legge 14 del 2007, istituita per sostenere il riutilizzo dei patrimoni mafiosi confiscati e che "per l’ennesimo anno non è stata finanziata", come sottolinea Coretta. Se infatti non viene indetto alcun bando a sostegno dei Comuni per il riutilizzo degli immobili confiscati alla mafia, la legge viene svuotata di ogni effetto. E i dati lo dimostrano: in Piemonte, a settembre 2021, risultavano 322 beni confiscati, ma solo il 21,1% (68 unità) è stato utilizzato. "Se il bando verrà effettivamente pubblicato – continua Ryan Coretta – la regione Piemonte si prenderà carico di cofinanziare le ristrutturazioni dei beni acquistati dai comuni. Il Comune di Varallo Pombia potrà quindi considerare l’ipotesi di chiedere l’affidamento del bene all’Agenzia nazionale, per farci alcuni lavori di sistemazione, e poi metterlo al bando per le associazioni". Se la Regione terrà patto ai suoi impegni e alle promesse fatte, il bando rappresenterà un ottimo punto di partenza, come assicura il primo cittadino varalpombiese: "se verrà indetto un nuovo bando, valuteremo gli spazi che si verranno a creare".

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