Il caso

Tredicino: Arona Domani ricostruisce la vicenda e si pone alcune domande sulla giunta

Nel mirino delle opposizioni i rapporti tra sindaco e vice, ma non solo

Tredicino: Arona Domani ricostruisce la vicenda e si pone alcune domande sulla giunta
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Tredicino: dopo la querelle sull'autorizzazione da dare per lo svolgimento della manifestazione e  le polemiche che ne sono seguite, Arona Domani ricostruisce la vicenda e si pone alcune domande sui rapporti tra sindaco e vice.

Tredicino: dopo una settimana di polemiche Arona Domani torna sull'argomento

Riguarda ancora una volta il tema delle autorizzazioni da dare per lo svolgimento del Tredicino l'ultimo comunicato diffuso dalla forza di opposizione Arona Domani. Dopo il primo annuncio di fumata bianca e la smentita del sindaco Federico Monti, l'opposizione si interroga sui rapporti tra primo cittadino e vice. "La FRATTURA determinatasi tra le prime due cariche della città è molto più PROFONDA di quanto si voglia far apparire - scrivono dalla lista di opposizione - con un tentativo di ridimensionamento ad una semplice incomprensione su tempi e modi di gestione di una vicenda da ordinaria amministrazione. Le notizie date alla stampa dal vicesindaco non possono che essere lette come un colpo di mano per FORZARE la decisione al sindaco, il quale come responsabile della salute pubblica ha rivendicato il suo diritto a negare la manifestazione. Forzatura legata alla volontà di assecondare le, giuste e comprensibili, aspettative della popolazione (e dei bambini e giovani, i più penalizzati dalla pandemia) per un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità, anche in considerazione della data del 31 marzo indicata dal governo, per la cessazione dello stato di emergenza, ma determinata da incertezze e lungaggini dal punto di vista organizzativo, con l’effetto però di scaricare sul sindaco la delusione per il no. Sarebbe interessante sapere il pensiero di tutti i componenti la maggioranza, come sempre silente".

Tre domande per stimolare una riflessione

La minoranza si pone quindi alcuni quesiti. "Detto questo, ci dobbiamo però porre una serie di domande - scrivono da Arona Domani -
1) Quali misure avevano proposto i gestori del Tredicino? Se non ritenute sufficienti, quali altre misure potevano essere adottate per garantire che la manifestazione si potesse svolgere con un accettabile grado di sicurezza, come chiedevano IV e PD? Sarebbe interessante vedere il piano predisposto da sottoporre alla Prefettura per avere le dovute autorizzazioni. E’ stato fatto tutto il possibile? Ci si è mossi per tempo?
2) Poiché il problema non poteva essere legato agli assembramenti all’interno dell’area delle giostre – risolvibile con ingressi limitati, uso di mascherine, controlli del green pass all’ingresso e un accurato piano di sanificazione delle attrazioni – quanto piuttosto a quelli che si sarebbero creati all’esterno – superabile forse solo con la prenotazione obbligatoria preventiva – ci si chiede perché NESSUN tipo di controllo o regolamentazione sia sino ad ora mai stata adottata per altri eventi svoltisi fino ad oggi come per ogni week end, tra l’altro in un quadro pandemico molto più grave di quello attuale.
3) Per quale motivo, per esempio, nessuna risposta concreta ha avuto la richiesta inviata dal Gruppo Arona Domani già a inizio gennaio con cui si chiedeva in una situazione dei contagi in Arona in forte aumento, l'emissione di una ORDINANZA allo scopo di evitare che la stessa situazione si ripetesse, con la previsione della istituzione di un senso unico in entrata da corso Cavour con ritorno da lungolago Marconi sempre a senso unico, soluzione al fine di contribuire a ridurre assembramenti oltre a garantire controllo agli accessi? Nessuna risposta, nessuna iniziativa, con l’effetto che al primo fine settimana di sole si sono riversate ad Arona migliaia di persone, senza controlli, ad affollare il corso e il lungo lago, senza alcun distanziamento".

I rilievi sulla gestione dell'emergenza pandemica

Ma le critiche di Arona Domani riguardano anche la gestione della pandemia da parte della maggioranza. "Appare evidente - proseguono infatti - che, dopo la gestione del primo periodo di emergenza in cui non ci si è posti alcun dubbio sulla opportunità di attente misure di sicurezza, tanto da arrivare alla sanificazione delle strade e alla produzione di massa mascherine fai da te, le cose siano nel tempo cambiate, tanto da arrivare a scommettere sulla fine della pandemia, decidendo di chiudere il Centro Vaccinale al Palagreen - salvo poi dover fare marcia indietro di fronte alla realtà – e ad avere incertezze sulla utilità della stessa vaccinazione, sulla quale il Sindaco lasciava, in una delle sue dirette, “libertà di coscienza” senza aver mai in effetti chiarito quale fosse la sua posizione, anzi...
Dopo il CHIUDI, CHIUDI, CHIUDI, L’APRI APRI APRI, e adesso la porta lasciata a metà, perché non si sa mai…o forse perché essere rigorosi non è più così popolare. Quanto è successo dimostra che Sindaco e Vice Sindaco appaiono avere sulla questione IDEE CONTRAPPOSTE, con il primo a dover clamorosamente smentire il secondo davanti allo stesso Consiglio Comunale. La domanda è a questo punto lapalissiana: non potevano chiarirsi prima? Si sono parlati?
Quanto incide poi, nel gioco delle parti, l’annunciata manifestazione (sempre fatta dal vice) delle “frecce tricolori” che condenserà in un solo giorno una vera e propria invasione della città? Sino a quando da un evidente stato “da separati in casa” continueranno ad interpretare ruoli solo in apparenza antitetici ma, sulla falsariga dei propri referenti politici nazionali, con l'evidente effetto di non scontentare nessuno, per apparire contemporaneamente di governo e di opposizione? Vedremo…".

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