"Adil vive dentro ognuno di noi": in 2500 da tutta Italia a Novara per il sindacalista ucciso a Biandrate - LE FOTO
Il corteo è terminato con una serie di interventi in piazza Martiri.
Sono state 2500 le persone che nella giornata di ieri, sabato 26 giugno, sono arrivate a Novara da tutta Italia per manifestare dopo l'uccisione del sindacalista Si Cobas Adil Belakhdim.
Da tutta Italia a Novara per Adil Belakhdim il sindacalista ucciso a Biandrate
Sono arrivati da tutta Italia i gruppi e le delegazioni della sigla sindacale Si Cobas, in prevalenza, ma anche di altre sigle e movimenti politici, per manifestare dopo l'uccisione (avvenuta venerdì 18 giugno) del sindacalista Adil Belakhdim, travolto da un camion fuori dai cancelli dei magazzini Lidl di Biandrate mentre era in corso un presidio di protesta per il miglioramento delle condizioni di lavoro del settore della logistica e dei trasporti. Il corteo di ieri ha attraversato la città di Novara partendo dall'autostazione di Largo Pastori: è arrivata in Piazza Martiri passando davanti al tribunale e all'ospedale.
"L'accordo con Lidl è stato il senso della battaglia di Adil"
Giunto in Piazza Martiri, il corteo si è raggruppato per permettere tutta una serie di interventi da parte dei vari coordinatori presenti. "L'accordo stipulato con Lidl a poche ore dalla morte di Adil - ha ricordato il rappresentante di Napoli Si Cobas - è quello nel quale vive e si è configurato il senso della vita e delal battaglia di Adil, a poche ore dalla sua morte. Quando noi diciamo che Adil è vivo e lotta insieme a noi è vero: i compagni caduti continuano a lasciare tracce materiali a chi continua a lottare. I compagni lasciano una traccia che resta nelle generazioni successive. Noi abbiamo il dovere di andare avanti su questo solco. Lo avevamo detto a inizio pandemia, che saremmo andati incontro a una crisi del capitalismo su scala internazionale, che non avrebbe fatto altro che accelerare lo scontro anche in termini di sangue operaio versato".
Gli slogan e la sosta davanti al tribunale
Il corteo è stato scandito da duri slogan: "Toccano uno toccano tutti", e ancora: "Fedex, Lidl, Amazon mafia", "Adil è vivo e lotta insieme a noi", "Novara è rossa", ma il culmine della tensione è stato raggiunto quando la manifestazione è passata di fronte al tribunale. I manifestanti hanno ribadito: "E' da questo palazzo che è stato deciso l'omicidio stradale per la morte di Adil, ma non è stato omocidio stradale, bensì omicidio volontario".
Le tensioni del polo della logistica
Tra gli slogan che sono stati lanciati nel corso della manifestazione molti erano rivolti contro i colossi della logistica e della distribuzione: i sindacalisti autorganizzati protestano da diverso tempo contro la gestione del lavoro nel settore logistico, fatto di contratti part time, precariato e divisioni (dalla piazza di Novara è stato spiegato come gli scontri ai picchetti siano provocati da altri operai pagati per scontrarsi ai presidi "Dobbiamo fermare l'uso dei poveracci da parte del sistema che per 30 euro vengono mandati contro i nostri picchetti"): ""Quello che sta accadendo ora a Piacenza - hanno ricordato al termine del corteo dalla delegazione emiliana - nei magazzini della Fedex (dei quali è prevista la totale chiusura, ndr) è quello che succederà nei prossimi giorni con lo sblocco dei licenziamenti. Oggi siamo qui a ricordare Adil, ma da domani la lotta continua".
La chiusura della manifestazione
La manifestazione in città ha visto un ingente schieramento di forze dell'ordine, che assieme al servizio d'ordine molto rigido interno al sindacato (che ha evitato che i manifestanti si disperdessero) ha impedito incidenti di ogni tipo. Il corteo di sabato a Novara è arrivato dopo una serie di mobilitazioni che per ricordare la figura di Adil Belakhdim hanno interessato tutta Italia, tra cui uno sciopero di 4 ore in tutta la nazione giovedì 23 giugno. Dal palco in piazza Martiri tra gli ultimi interventi c'è stato quello di uno dei colleghi e amici di Adil: "Quel che è successo a lui poteva capitare a ognuno di noi. Siamo noi operai ad avere la forza per cambiare le cose: non dobbiamo fermarci adesso, sarebbe una perdita per tutti quanti. L'accordo di martedì con Lidl è stato raggiunto dai Cobas, ma i sindacati confederali, che sono in quel magazzino da 9 anni e non hanno fatto mai niente, stanno cavalcando quest'onda e dobbiamo impedirglielo. Adil vive dentro di noi".