Ahmadreza Djalali potrebbe essere giustiziato il 21 maggio
"Siamo sgomenti" commentano dall'Università novarese dove l'uomo aveva lavorato.
Una notizia sconvolgente arriva dall'Iran: il ricercatore con un passato nel novarese potrebbe essere giustiziato il 21 maggio.
Ahmadreza Djalali
"Apprendiamo dall’agenzia iraniana Isna che la sentenza di morte per il nostro ex ricercatore Ahmadreza Djalali potrebbe essere eseguita il 21 maggio - scrivono dall'Upo, Università del Piemonte Orientale - Sgomenti per il ritorno di questo incubo, rafforziamo tutte le iniziative, mai abbandonate, per chiedere con forza la liberazione di Ahmad. Il rettore Gian Carlo Avanzi sta risollecitando tutti i canali istituzionali per dare nuova linfa alla rete di solidarietà".
La storia di Djalali
Dottor Dr. Djalali è un ricercatore iraniano-svedese affiliato all'Istituto Karolinska di Stoccolma, Università italiana del Piemonte orientale di Novara e Università Vrije Universiteit di Bruxelles, dove ha svolto ricerche sul miglioramento delle risposte d'emergenza degli ospedali al terrorismo armato e radiologico, chimico e minacce biologiche.
Djalali è stato arrestato in Iran nell'aprile 2016 e successivamente condannato per spionaggio, senza alcuna prova materiale, a seguito di un processo segreto e frettoloso guidato dal tribunale rivoluzionario iraniano e senza consentire alcuna sottomissione in difesa. Djalali ha trascorso un periodo di lunga detenzione, con un isolamento inizialmente totale e successivo parziale nella prigione di Evin. Per tutto il periodo di reclusione è stato sottoposto a torture psicologiche talmente pesanti, che è stato costretto, in due occasioni, a registrare false confessioni, leggendo quanto disposto dagli interrogatori. A seguito di un processo avvenuto a porte chiuse e in violazione di qualsiasi minimo standard di legalità, il 21 ottobre 2017 è stato condannato a morte per "corruzione sulla terra".
La sua esecuzione è sta più volte annunciata e poi rinviata: ad oggi si sa sono che Djalali è ancora vivo.
QUI L'APPELLO DA FIRMARE PER LA SUA LIBERAZIONE