Arona e Oleggio Castello in lutto per la volontaria Nilde Atzori
Un fiume di ricordi per la volontaria attiva soprattutto nell'Avo e tra i frequentatori della parrocchia
Arona e Oleggio Castello dicono addio alla volontaria Nilde Atzori. Lutto particolarmente sentito tra gli iscritti all'Avo e tra i frequentatori della parrocchia.
Arona e Oleggio Castello perdono una volontaria generosa
“Solo una vita vissuta per gli altri è una vita che vale”, diceva Albert Einstein. E di sicuro la vita di Nilde Atzori è stata una di queste. Se n’è andata troppo presto la volontaria Avo che tutti amavano. Originaria della Sardegna, dove era nata 71 anni fa, ha trascorso la sua vita tra Oleggio Castello e Arona. Piccola di statura, uno “scricciolo” come con tenerezza la ricordano i colleghi volontari, Nilde era un gigante di bontà. Empatica, amorevole, generosa, umile, servizievole, instancabile: questi gli aggettivi che più ricorrono nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di incontrarla e condividere con lei un pezzo di strada. E sono davvero tante le persone che in oltre vent’anni di volontariato in Avo, Nilde ha incontrato. Da sempre molto attiva in parrocchia, era entrata nell’associazione volontari ospedalieri nel 2000, prestando servizio nel reparto di medicina dell'ospedale di Arona fino alla sua definitiva chiusura, per poi passare alla casa di riposo, dove era responsabile di reparto.
Il ricordo di chi la conosceva
Proprio lì, nella struttura di via Mottarone, Nilde ha lasciato un vuoto incolmabile, come racconta Maurizio, che con lei ha condiviso diversi anni di servizio: "Ricordo il mio primo servizio come tirocinante Avo nell’estate 2011. Ero timoroso e inesperto: fu proprio Nilde con la sua discrezione e pazienza ad accompagnarmi nei primi passi tra gli ospiti, con la sua gentilezza e calma, la sua capacità di sdrammatizzare consentendomi di superare con sufficiente tranquillità il primo impatto con chi era affetto da patologie importanti come l'Alzheimer di cui avevo solo conoscenze teoriche. Lei era sempre allegra, positiva: mi piace ricordarla vestita da Blues Brother per partecipare alla commedia musicale organizzata da Simona per allietare gli ospiti durante le festività natalizie. Con il suo buonumore contagioso era il pilastro di noi volontari". Nilde amava la vita, che prendeva a morsi, senza mai fermarsi. Sempre impegnata in mille attività.
Una donna animata da una grande religiosità
"Era molto religiosa, di una religiosità gioiosa che ti sapeva contagiare – la ricorda Silvia Riva storica presidente Avo - amava andare a Medjugorje, coinvolgendo sempre tante persone che la seguivano più volte nei suoi viaggi. Adorava giocare a carte, andare nei boschi per funghi, scatenarsi nel ballo con gli anziani della casa di riposo: nessuno come lei riusciva ad animarli e a regalare momenti di sana allegria". E proprio loro, gli ospiti della casa di riposo aronese, erano sempre nel suo cuore, così come tutti i colleghi volontari: non mancava mai nelle occasioni d’incontro, di formazione, di festa. "Nelle gite annuali durante le quali con la sua capacità espressiva nel raccontare le barzellette contribuiva a rendere il viaggio spensierato e allegro – aggiungono altri volontari - come responsabile di struttura, spesso e volentieri si sobbarcava turni di servizio in più per sopperire alle assenze improvvise. Era sempre presente nei momenti particolari quali i compleanni degli ospiti che venivano festeggiati una volta al mese, le feste di Natale, Pasqua, le castagnate, le anguriate, le uscite degli ospiti col pulmino per brevi gite. Nel febbraio 2021, dopo un anno di fermo per la pandemia, è stata la prima a offrirsi per fare più turni settimanali bardata con camice, cuffia, mascherina, visiera, soprascarpe per consentire ai suoi amati ospiti di riprendere, seppur con protezioni, il contatto in presenza con parenti e amici. È stata presente finché le forze glielo hanno consentito. In questi ultimi mesi la sua assenza forzata ha lasciato un vuoto incolmabile a noi volontari ma soprattutto agli ospiti, che ogni volta chiedevano con occhi speranzosi "come sta la Nilde"... non riuscivamo a mentire e la rassegnazione degli ultimi giorni che ci si leggeva in volto, ci accomunava in uno sbigottimento doloroso".
In tanti hanno partecipato al suo funerale
La malattia l’ha consumata velocemente, stremandola: "Non avrei mai voluto e ho sempre sperato con tutta me stessa nella sua guarigione. Speravo in un miracolo, perché mi ripetevo sempre se non a lei a chi – la piange Olga Pezza, attuale responsabile Avo della casa di riposo di Arona - Nilde, Donna con la D maiuscola, sempre pronta ad aiutare tutti, proprio tutti. Aveva un cuore grande e un animo gentile, un punto di riferimento per molti, un bellissimo esempio da seguire, un’amica sincera, una volontaria e storica responsabile sempre presente, una Donna solare che emanava energia vitale e regalava sorrisi e buon umore, una brava madre, una moglie amorevole, una sorella fantastica, una Donna che pensava pochissimo a se stessa, prima c’erano sempre gli altri, il suo caro marito Ulderico che amava tanto, i suoi tre figli e i suoi amati nipoti. Sono certa che quando ha avuto la notizia e conferma della sua malattia terminale il suo primo pensiero sia andato a suo marito Ulderico e ai suoi figli Francesca, Lorenzo e Anna, perché lei era così unica e altruista. Una Donna rara e preziosa che mi mancherà tantissimo". Una folla commossa e addolorata ha partecipato alle esequie nella chiesa parrocchiale di Arona, ieri 1° dicembre per portarle l’ultimo grato saluto e stringersi attorno alla famiglia.