Ipotesi

Cantiere tangenziale: dopo il sequestro forse uno spiraglio per la riapertura

La verifica del materiale usato potrebbe avvenire in concomitanza con il prosieguo dei lavoro

Cantiere tangenziale: dopo il sequestro forse uno spiraglio per la riapertura
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I cantieri della tangenziale di Novara, posti sotto sequestro giovedì 9 marzo, potrebbero riaprire nel giro di alcune settimane o un mese. Lo racconta il Corriere di Novara oggi in edicola.

Serve un progetto tecnico di Anas

Secondo gli addetti ai lavori, come avvenuto in casi analoghi, se l’Anas, ente committente, presenta un progetto tecnico dove vengono predisposte garanzie di poter effettuare le verifiche sulla qualità del materiale usato, sul fatto se tali materiali siano un rischio ambientale e se compromettono la stabilità e la sicurezza dell’opera, è possibile che gli eventuali carotaggi siano eseguiti contemporaneamente ai lavori di cantiere. Quello della tangenziale infatti è un sequestro probatorio finalizzato alla verifica del materiale usato.

Le ipotesi di reato

L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia, ipotizza i reati di traffico illecito di rifiuti, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata, nei confronti di due società, la Novara Scarl (con sede in provincia di Torino) e la Immobiliare Cave Sabbia di Trezzano sul Naviglio e sette persone fisiche.

L’ipotesi degli investigatori è che quasi 500.000 tonnellate di terre e rifiuti non sarebbero state sottoposte ad una reale operazione di trattamento e recupero tale da poter garantire la qualifica di materiale recuperato, come previsto nel capitolato speciale di appalto, bensì sarebbe stato realizzato con rifiuti mescolati tra loro, costituiti prevalentemente da materiale terroso e accompagnati da una falsa Marcatura CE.

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