Cronaca

Fuggì di fronte alla polizia e si ribaltò in un prato a Oleggio Castello, condannato a 4 mesi (pena sospesa)

L'episodio sulla strada tra Oleggio Castello e Paruzzaro.

Fuggì di fronte alla polizia e si ribaltò in un prato a Oleggio Castello, condannato a 4 mesi (pena sospesa)
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I fatti sono accaduti qualche anno fa: l'uomo è stato condannato a 4 mesi (pena sospesa) dal tribunale di Verbania.

Fuggì di fronte alla polizia e si ribaltò in un prato, condannato a 4 mesi

E’ stato condannato a quattro mesi, come invocato dalla pm Rosanna Zema a conclusione della sua requisitoria, un automobilista chiamato a rispondere di resistenza a pubblico ufficiale per fatti avvenuti negli anni scorsi. Il giudice del tribunale di Verbania, dove il procedimento si è concluso di recente, ha accordato all’imputato la sospensione condizionale della pena e la non menzione nel casellario giudiziario. Secondo quanto ricostruito nel settembre del 2020 l’uomo, alla guida della sua auto con moglie e un figlio piccolo lungo la strada tra Oleggio Castello e Paruzzaro, non si era fermato all’alt di una pattuglia della polizia che – accendendo sia i lampeggianti sia la sirena – aveva tentato invano di fermarla per un controllo. L’automobilista aveva seminato gli agenti compiendo una serie di sorpassi azzardati e di manovre spericolate, ma aveva terminato la sua corsa quando, in prossimità di una rotonda, la vettura era uscita di strada e si era cappottata in un prato. Gli occupanti erano poi andati a farsi visitare all’ospedale di Borgomanero. Dopo le indagini, il rinvio a giudizio perché, per la procura, l’uomo aveva impedito agli agenti di effettuare il controllo. In aula l’imputato ha respinto le accuse. Ha raccontato che quel giorno di quattro anni fa si era fermato sul ciglio della strada perché il figlio piangeva e poi si era rimesso sulla carreggiata proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo la pattuglia. Lui, spaventato, aveva accelerato non per distanziare la polizia, bensì alla ricerca di qualcuno che gli fornisse indicazioni per raggiungere l’ospedale più vicino. Ma il giudice non gli ha creduto.

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