Furti e ricettazione nelle discariche del Medio Novarese: 11 indagati di cui 9 dipendenti
Vendevano di tutto, anche all'interno degli stessi centri di raccolta.
Nel corso della mattinata del 3 novembre i Carabinieri forestali del Gruppo di Novara e delle Stazioni dipendenti, con il supporto di militari dei Gruppi forestali di Torino, Biella e Verbania, hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione personale e locale emessi dalla Procura di Novara nei confronti di 11 persone (8 italiani e 3 stranieri) indagate a vario titolo per reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di peculato e ricettazione, ai danni di Medio Novarese Ambiente S.p.A. , società pubblica di cui 9 degli 11 indagati erano dipendenti.
I fatti
Le indagini, durate oltre un anno, sono state condotte dalla Stazione Carabinieri forestale di Lesa e si sono avvalse anche di strumenti d’indagine tecnica quali riprese video, monitoraggi con sistemi gps ed intercettazioni telefoniche.
Proprio la S.p.A. Medio Novarese Ambiente aveva denunciato ai Carabinieri forestali di Lesa alcuni episodi di furto subiti all’interno dei propri centri di raccolta ed aveva fornito prime preziose indicazioni ai militari nonché le immagini delle telecamere interne dei centri per l’inizio dell’indagine.
I successivi accertamenti condotti hanno permesso di ricostruire una consolidata e costante “prassi” attuata da nove dipendenti della S.p.A. dediti all’impossessamento, sistematico e quotidiano, di rifiuti “nobili” aventi valore economico (metalli quali rame e acciaio, elettrodomestici funzionanti, TV, computer, tablet, biciclette, motoseghe) che venivano poi rivenduti a terzi a volte anche direttamente all’interno dei centri di raccolta.
Le intercettazioni
Le intercettazioni telefoniche dei dipendenti hanno poi fatto emergere una stabile connessione tra i vari indagati che si dividevano di volta in volta i “rifiuti” di interesse e ne stabilivano il prezzo di rivendita.
Nel corso delle perquisizioni sono stati individuati e posti in sequestro anche punti di stoccaggio dei rifiuti prelevati abusivamente dalle piazzole. Anche gli smartphone in uso agli indagati sono stati sequestrati al fine di ricostruire ulteriormente la “rete” dell persone coinvolte.
A carico dei dipendenti “infedeli” della società (pubblica) Medio Novarese Ambiente S.p.A., oltre alla ricettazione, è stato contestato in particolare anche il reato di peculato poiché gli stessi, rivestendo il ruolo di “incaricati di pubblico servizio”, si sarebbero impossessati di beni di proprietà dell’Ente Pubblico da cui erano stati assunti.
Le perquisizioni
Le perquisizioni infine sono state estese anche nei confronti di 2 soggetti (1 italiano ed 1 straniero) indagati per ricettazione per aver, in più occasioni acquistato materiali/rifiuti dagli indagati consapevoli della loro provenienza delittuosa.
Le attività hanno interessato i Comuni di Arona, Borgomanero, Borgo Ticino, Bellinzago, Marano Ticino, Suno, Dormelletto, Fontaneto D’Agogna ed hanno visto impegnati oltre 40 carabinieri forestali di Novara e delle Province limitrofe.
La S.p.A. Medio Novarese Ambiente ha fornito un determinante contribuito alle indagini mettendosi, sin da subito, a disposizione degli investigatori.