In casa aveva una piantagione di marijuana: aronese condannato
La sentenza per il 29enne che ai tempi risiedeva a Latina, è definitiva
In casa sua i carabinieri avevano trovato una vera e propria piantagione di marijuana: per questo motivo un giovane aronese è stato condannato a oltre 4 anni di carcere.
Condannato un giovane aronese
Il tribunale ha condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione un ventinovenne aronese, S. F., già sottoposto ai domiciliari, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio. Il giudice ha anche inflitto all’imputato una multa “salata” di 18 mila euro. Il processo, per fatti avvenuti nel 2022, è andato a sentenza – definitiva – la scorsa settimana, al termine dell’abbreviato.
Una piantagione di droga in casa
L’aronese, ai tempi studente universitario, era stato tratto in arresto quando i carabinieri, nel corso di una perquisizione avvenuta al suo domicilio in provincia di Latina, avevano trovato una piantagione di marijuana – 850 piantine dell’altezza di due metri da cui erano ricavabili, una volta essiccate, oltre 100 mila dosi, poi altri 14 chili di marijuana essiccata – occultata in una serra realizzata a due passi da casa. Una sorta di bunker al quale si accedeva attraverso una botola nascosta da un mattonato. Sempre i militari, nell’inverno del 2022, avevano posto sotto sequestro, trovandoli nel bunker, 15 involucri di cocaina, il bilancino e il materiale utile al confezionamento degli stupefacenti, oltre a un fucile semiautomatico Ruger AR556 con matricola abrasa, completo di due caricatori contenenti complessivamente 48 cartucce calibro 5,56.
L'iter processuale e la condanna
Lo studente ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato, con lo sconto di un terzo della pena. La difesa ha provato a chiedere la revoca del divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi, ma i giudici l’hanno respinta. L’operazione che aveva portato all’arresto dell’aronese era scattata a seguito del monitoraggio di una serie di consumatori, persone che probabilmente si rifornivano dal 29enne in quel periodo in Lazio per motivi di studio universitario.