L'allerta da Federconsumatori Verbania: "Attenti alla truffa del catalogo, vittima una cittadina di Mergozzo"
Nello scorso novembre era stata colpita la Val d'Ossola.
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Dagli uffici di Federconsumatori Verbania parte un nuovo allarme dopo che una cittadina di Mergozzo è rimasta vittima della cosiddetta truffa del catalogo.
"Occhio alla truffa del catalogo", l'allarme da Federconsumatori Verbania
Dopo il caso sui buoni fruttiferi postali caduti in prescrizione e non rimborsati, dagli uffici verbanesi di Federconsumatori parte un nuovo allarme dopo che una 49enne di Mergozzo è rimasta vittima della truffa del catalogo. La truffa, come spiegano gli stessi legali dell'ufficio, viene riproposta ciclicamente: era stata colpita infatti la Val d'Ossola nello scorso novembre.
Il racconto degli avvocati sulla truffa del catalogo
La dinamica dell'azione truffaldina, operata da venditori porta a porta, viene spiegata direttamente dall'ufficio di Federconsumatori Verbania:
La dinamica è sempre la stessa: Società (generalmente una S.R.L.) che ha sede nelle zone di Milano-Bergamo-Brescia-Padova-
Venezia-Treviso che offre, con “venditori porta a porta”, la possibilità di acquistare un ventaglio di beni (es. arredo, poltrone, sedie, letti, materassi, abbigliamento) a prezzi teoricamente scontati, facendo sottoscrivere un contratto, ove però spesso non viene mostrato nessun catalogo o listino prezzi, impedendo quindi al consumatore di avere l’esatta percezione dell’entità del presunto sconto o dell'affare.
Alla vittima viene proposto un contratto prestampato
La vicenda si è consumata fra maggio e giugno di quest’anno. Il 5 maggio il venditore porta a porta ha fatto sottoscrivere alla vittima un modulo contrattuale prestampato vincolandola ad una spesa di 3.000 euro per 4 anni. Successivamente in data 17 giugno è stato compilato il buono d’ordine per l’acquisto di 2 materassi e due reti del valore complessivo di 2.500 euro (1.000 alla consegna e 1.500 a rate). La Società venditrice non ha voluto accogliere la richiesta di recesso in quanto sarebbero già decorsi i termini di legge: circostanza, quest’ultima, non vera.
Quindi la mal capitata si è subito rivolta alla Sede di Ferderconsumatori Verbania di Villa Olimpia a Pallanza: ci siamo immediatamente attivati trasmettendo a mezzo pec una diffida alla Società, contestando il comportamento poco trasparente e richiedendo contestualmente il recesso sia dal contratto sia dall’ordine. Recesso, quindi, eseguito ancor prima della consegna e del pagamento dei beni. Fortunatamente tali contratti, seppur ben congeniati e spesso contrari alle norme di legge, trovano un limite nelle tutele normative previste dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), infatti è sempre possibile esercitare il recesso anche dopo l’apposizione della firma sul contratto: in molti casi è possibile farlo addirittura entro i 14 giorni dalla consegna dei beni.
L'invito a diffidare e, nel dubbio, di chiamare le forze dell'ordine
Fortunatamente fino ad oggi Federconsumatori Verbania è sempre riuscita a risolvere tutti i casi, e gli anticipi in denaro corrisposti dai consumatori al momento della firma sul contratto (assegni, contanti) sono sempre stati restituiti. Il consiglio è sempre quello di diffidare da tali venditori, di non vincolarsi mai ai contratti, di non apporre firme e, se dubbiosi, di contattare gli organi di Polizia.