Il caso

Maxi evasione nell'Aronese: sequestrati oltre 800 mila euro

Secondo quanto ricostruito dalla Finanza, i due avrebbero inscenato anche una separazione fittizia per sfuggire al Fisco

Maxi evasione nell'Aronese: sequestrati oltre 800 mila euro
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Maxi evasione scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza. Sequestrati oltre 800 mila euro a due commercianti, padre e figlio, della zona dell'Aronese.

Maxi evasione scoperta dalla Finanza

Al termine di un’articolata indagine in materia di reati tributari condotta dalla Guardia di Finanza di Borgomanero e coordinata dalla Procura della Repubblica di Verbania, è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Verbania nei confronti di due commercianti, padre e figlio, per un ammontare complessivo di 814.665,13 euro.

Il modus operandi dei due evasori

Dalle indagini condotte è emerso infatti come, a fronte di un debito erariale ammontante ad oltre 800 mila euro e derivante da evasione fiscale posta in essere negli anni, gli indagati avrebbero alienato simulatamente e avevano compiuto atti fraudolenti sui loro beni al solo fine di sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte.

In particolare, la Guardia di Finanza di Borgomanero rilevava la sistematica volontà da parte degli indagati di “spogliarsi” dei propri beni mediante, tra l’altro: la stipula di due contratti di affitto d’azienda a canoni irrisori i cui corrispettivi pattuiti per l’acquisizione definitiva degli asset aziendali risultavano sproporzionati rispetto al valore reale, una fittizia separazione coniugale con la quale l’indagato “liquidava” la moglie con il trasferimento di quote societarie allo stesso precedentemente intestate, la cessione di beni immobili sperperati in beni di lusso (acquisto di oltre dieci orologi “Rolex” e bracciali di pregio) o comunque dispersi in svariate modalità e lo smobilizzo e dispersione di prodotti finanziari.

Il sequestro preventivo

Alla luce del quadro probatorio emerso dalle indagini condotte, il gip – ritenuti sussistenti i requisiti oggettivi per l’applicazione di misure cautelari reali e, nondimeno, accertato il fondato pericolo di perdere le garanzie per le pretese erariali - ha emesso un apposito decreto di sequestro preventivo nei confronti degli indagati e, in caso di incapienza degli stessi, nei confronti delle società agli stessi riconducibili.

"L’azione svolta dalla Guardia di Finanza di Borgomanero - scrivono dalle Fiamme Gialle -  mediante il sequestro di patrimoni illeciti assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze indebitamente accumulate nel tempo e derivanti da evasione fiscale, che costituisce grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse".

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