Minorenni rapinarono i loro coetanei: il giudice decide la messa alla prova
I componenti della banda erano soliti bloccare i loro coetanei con una scusa per poi aggredirli e derubarli
Il tribunale dei Minori ha deciso la messa alla prova per tre ragazzi minorenni che la scorsa estate rapinarono i loro coetanei.
Episodi che scossero il Novarese
E’ arrivata la decisione del tribunale competente di Torino per tre dei quattro minorenni di Novara, Galliate e Caltignaga, accusati di rapine e aggressione ai danni di loro coetanei. Tutti fatti che avevano scosso il Novarese e che erano avvenuti durante la scorsa estate. Un diciassettenne dovrà scontare 1 anno e 6 mesi di Map, Messa alla prova, in un percorso concordato con i Servizi sociali, mentre altri due “solo” 9 mesi. Il quarto coinvolto dovrà, invece, essere sottoposto di nuovo all’esame da parte dei giudici. Si tratta del presunto “capo” della banda, che si trova tuttora in carcere. Anche gli altri tre baby rapinatori erano stati in cella, ma erano usciti a fine 2023.
L'arresto a settembre e l'inizio del processo al tribunale dei Minori
L’arresto effettuato dagli agenti della Squadra Mobile di Novara era avvenuto (per tre soggetti) all’alba di giovedì 28 settembre, in esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del tribunale per i Minori di Torino su richiesta della procura competente, perché ritenuti essere parte di una banda dedita a rapine in città, e non solo. Un quarto componente era stato rintracciato dalla polizia nel pomeriggio, sempre del 28. Secondo quanto ricostruito, avrebbero commesso in diverse “formazioni” quattro rapine – avvenute tutte tra giugno e inizio agosto dell’anno scorso – fra Trecate, la stazione ferroviaria di Novara, il centro storico e la periferia della città, per lo più ai danni di giovanissimi. Gli indizi di colpevolezza emersi dalle indagini e dall’esame delle telecamere di videosorveglianza, così si era appreso, erano numerosi, e uno degli arrestati risultava essere già in carcere per un accoltellamento al parco Valentino e perché destinatario di “Daspo Willy”.
Coinvolti anche dei maggiorenni
Gli accertamenti avevano, inoltre, consentito di indagare anche quattro maggiorenni, tra i 18 e 20 anni, che avrebbero preso parte a due dei quattro “colpi” e che nel frattempo sono stati anch’essi raggiunti da misure cautelari. La banda, in buona sostanza, bloccava coetanei per ottenere poi da loro soldi e altro. I componenti, interrogati, hanno sempre cercato di sminuire i fatti loro attribuiti. Ora è arrivata la Messa alla prova.