Tragedia

Omicidio di Oleggio, il sindaco: "Caso isolato ma c'è un sottobosco di disagio che non va sottovalutato"

La tragedia di via Fratelli Cantoni diventa spunto per una riflessione sulla difficoltà che istituzioni e Forze dell'ordine incontrano nell'intervenire sulle situazioni problematiche

Omicidio di Oleggio, il sindaco: "Caso isolato ma c'è un sottobosco di disagio che non va sottovalutato"
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"La mia prima preoccupazione è stata accertarmi subito che l'aggressore di via Fratelli Cantoni fosse stato fermato dalle forze dell'ordine perché naturalmente mi spaventava molto l'idea che ci fosse una persona pericolosa a a piede libero". Il sindaco di Andrea Baldassini commenta così quei primi istanti dopo la notizia dell'accoltellamento in via Fratelli Cantoni nel pomeriggio di venerdì 28 aprile.

"Quella non è una zona degradata"

Il sindaco desidera subito precisare che la zona in cui si è consumata la tragedia, il cosiddetto Pep per via di alcune abitazioni di edilizia popolare presenti, non è un'area degradata dal punto di vista sociale. "E' vero che ci sono le cose popolari dove qualche volta può emergere qualche situazione più delicata ma in quella zona non ci risultano segnalazioni di particolare criticità".
E in merito all'accaduto costato la vita al 46enne castellettese commenta: "Dalle prime informazioni che ho avuto pare essere stato un regolamento di conti. Naturalmente si tratta di un lutto grave e importante. Era dai tempi della povera Simona Melchionda che sul nostro territorio non si consumava un fatto di questa portata".
Per Baldassini pur trattandosi di un caso fortunatamente isolato ed eccezionale l'episodio è pur sempre un campanello di allarme per istituzioni e forze dell'ordine: "Accende un riflettore su un sottobosco che esiste, fatto di povertà e disagio. personale e familiare. E la droga, che in questa storia pare centrare, trova facile appiglio".

"Caso isolato ma è comunque un campanello di allarme"

La tragedia di questo venerdì è per il sindaco spunto per una riflessione più generale: "Forse bisogna essere più incisivi nel supporto che si offre in certe situazioni problematiche. L'ostacolo però sta nel fatto che certi percorsi sono volontari e non obbligatori e spesso vengono abbandonati dai diretti interessati. Se certi percorsi fossero obbligati forse tante situazioni poi non degenererebbero. Nelle piccole città siamo fortunati ma un certo tipo di disagio sta arrivando anche nei contesti più piccoli".

Droga, disagio e povertà: mix pericoloso

Oleggio si sa, complice la presenza del parco del Ticino, è un crocevia per lo spaccio e l'acquisto di stupefacenti: "Purtroppo nelle situazioni di disagio a cui facevo riferimento capita che alcuni diventino dei "piccoli corrieri" per bisogno economico che poi inevitabilmente diventino anche consumatori per via delle situazioni di disagio in cui vivono. Ecco queste persone fanno parte di questo 'sottobosco' difficile anzitutto da intercettare e poi nel quale è difficile intervenire in maniera efficace. Ma qui la questione è nazionale: lo Stato italiano dovrebbe decidere se essere contro la droga oppure no. Diamo davvero gli strumenti alle forze dell'ordine per essere efficaci. Se ti trovo anche con un grammo ti arresto. Per fare un arresto recentemente la nostra polizia locale ha sorpreso una persona in flagranza e ha scoperto che aveva anche della droga in casa... bene, il giorno dopo era libero. Evidentemente nel sistema c'è qualcosa che non va".
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