Il caso

Potature alberi: Legambiente dice no alle "capitozzature"

Si avvicina la stagione delle potature e l'associazione esprime il suo parere

Potature alberi: Legambiente dice no alle "capitozzature"
Pubblicato:

Potature alberi: Legambiente Piemonte e Val d'Aosta interviene nel dibattito fornendo indicazioni precise ai Comuni sulle pratiche da evitare.

Potature alberi: il vademecum di Legambiente

Dal momento che questa sembra essere la stagione più indicata per le potature degli alberi, la rappresentanza regionale di Piemonte e Valle d'Aosta di Legambiente interviene sull'argomento fornendo ai Comuni indicazioni precise su quali standard rispettare. In particolare l'associazione ambientalista tiene a precisare  come le capitozzature, che corrispondono a un particolare metodo di potatura, ritenuto dannoso,  "siano una pratica che non garantisce l’ottenimento del risultato cercato a medio termine e che indebolisce le piante, rendendole più soggette a rotture e cadute. In un momento storico in cui gli eventi meteorologici estremi sono in costante aumento di numero e intensità, la capitozzatura aumenta i rischi per la cittadinanza".

Il parere del presidente Prino

Sulla questione si è espresso anche il presidente regionale Giorgio Prino. "L’albero, anche e soprattutto in città, è un amico prezioso, un bene da preservare e valorizzare – dichiara Giorgio Prino – molti sindaci, temendo rotture e cadute, optano per scelte drastiche, tagli e potature violente che ottengono l’effetto opposto e privano i cittadini degli effetti benefici che gli alberi portano con sé. Una potatura corretta, ove necessaria (non è un obbligo), manterrà l’albero bello ed intatto nelle sue funzioni. Inoltre ne preserverà la salute e lo manterrà in ordine per diverso tempo, a beneficio dell’ambiente urbano e delle finanze della stessa amministrazione. Infatti, lo stesso avrà bisogno negli anni solo di una manutenzione ordinaria, con piccoli interventi di miglioramento e valorizzazione".

L'intervento del vicepresidente

“La capitozzatura – continua Angelo Porta, vice-presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta - va sempre ed in ogni caso evitata, è il danno più serio che si possa infliggere ad un albero. Ne mina, tragicamente, la stabilità e la sicurezza; lo affama, rendendolo soggetto a marciumi radicali e possibili crolli; è brutta, se non offensiva, e fa dimenticare la bellezza della natura e l’unicità di ogni specie; non funziona e non può bloccare la crescita della pianta; è costosa perché questi interventi dovranno essere rifatti con frequenza, pressoché annuale. Legambiente, infine, ricorda che i criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico, pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile 2020, richiedono esplicitamente che l’aggiudicatario debba evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica.”.

Seguici sui nostri canali