Il caso

Sindaco Divignano scrive al prefetto: "Le poste qui sono una vergogna"

Il primo cittadino parla di code e carichi di lavoro intollerabili per i turnisti

Sindaco Divignano scrive al prefetto: "Le poste qui sono una vergogna"
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Sindaco Divignano scrive una lettera di protesta indirizzata al prefetto di Novara per denunciare i disservizi con le Poste.

Sindaco Divignano invia una lettera al prefetto

"La situazione non è più tollerabile: giorni fa, per mandare una raccomandata, ho fatto la coda di un'ora al freddo". Sono parole di rabbia quelle del sindaco Gianluca Bacchetta, il quale ha inviato una formale lettera di protesta alla Prefettura di Novara e alla sede romana di Poste italiane per denunciare il disservizio che la sua comunità sta patendo. L'ufficio garantisce l'apertura solo tre mattine a settimana, creando concentrazione di cittadini in spazi ristretti, lamentele, nervosismo e carichi di lavoro per gli sportellisti poco razionali.

Una protesta iniziata mesi fa

"Già quest'estate - dice Bacchetta - avevamo provato a chiedere direttamente a Poste di riportare orari e giorni di apertura come erano prima del lockdown. Ci era giunta una risposta assurda, che si può ancora ritrovare sulla pagina Facebook Comune di Divignano in un post del 4 agosto. Ma non mi voglio arrendere e, se Poste non vuole riportare un servizio dignitoso, magari l'intervento del prefetto può far cambiare questa opinione. Nello scritto ho definito due volte la questione "vergognosa", con tanto di carattere più marcato e sottolineatura, ricordando che nei mesi estivi i nostri anziani, sprovvisti di servizio online e che non possono spostarsi in paesi limitrofi, rischiavano la salute sotto il sole in coda. Poste ci ha risposto che tutto dipende da volumi medi di traffico, tipologia dei servizi richiesti e bacini di utenza serviti. I cittadini, a ragione, ci raccontavano le lunghe code al freddo. E ricordo che il paese è sprovvisto di uno sportello bancomat. A me non interessano le istanze di Poste, né tanto meno il loro bilancio, so solo che nel paese che amministro la gente è stufa. Che Poste ci dia una risposta non finta, tanto per rabbonirci: se pensano che il sottoscritto e i divignanesi sono persone che si accontentano di tre righe formali, si sbagliano di grosso".

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