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Il Fermi di Arona dedica un viale agli eroi italiani - VIDEO

I cippi commemorativi posti all'ingresso della scuola serviranno a ispirare gli studenti e le generazioni future.

Il Fermi di Arona dedica un viale agli eroi italiani - VIDEO
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Il Fermi di Arona ha inaugurato nei giorni scorsi un viale con dei cippi commemorativi per ricordare gli eroi della storia italiana.

Un viale all'ingresso della scuola per gli eroi

D’ora in poi tutti coloro che entreranno al Fermi dall’ingresso pedonale percorreranno il “Viale degli eroi”, così chiamato in memoria dei dodici personaggi, uomini e donne che hanno perso la vita in nome di un ideale o che si sono distinti per il proprio impegno civile ed etico. Dodici cippi con i loro nomi e le foto sono stati posti lì dove possono ispirare gli studenti di oggi e domani. Sono il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Fabrizio Quattrocchi, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giancarlo Siani, giornalista scomodo ucciso dalla camorra; l’avvocato Giorgio Ambrosoli,  liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso da un sicario  assoldato da Michele Sindona; il giornalista Mauro Rostagno; il maresciallo della Polizia Penitenziaria Calogero Di Bona; il giornalista Peppino Impastato, Giorgio Perlasca, Giusto fra le Nazioni, il giornalista e sceneggiatore Pippo Fava; il giudice Rosario Livatino, dichiarato “beato”  nel 2021; Lea Garofalo, testimone di giustizia, eliminata dalla  'ndrangheta nel 2009.

Una cerimonia con il figlio di Ambrosoli

La cerimonia di inaugurazione dei dodici totem si è svolta nella mattinata di mercoledì 31 maggio alla presenza delle autorità e di molte classi dello storico istituto aronese accompagnate dai loro insegnanti. La grande orchestra del Fermi magistralmente diretta dal maestro Maurizio Sacchi ha suonato per l’occasione l’inno nazionale. A causa del maltempo che non ha dato tregua, la cerimonia, sapientemente diretta dal docente Carmine Porcaro, è poi proseguita nella grande palestra della scuola dove 12 allievi hanno letto la storia dei 12 eroi. Commozione ha destato l’intervento di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, che rivolgendosi soprattutto agli studenti ha detto: "Le lapidi che incroceranno il vostro sguardo ogni giorno vi inviteranno a fare delle riflessioni. Queste dodici persone esprimono dei possibili modelli di vita. La nostra ambizione è vivere bene, ma questo deve venire dopo le ragioni della vita. I dodici totem ci dicono che è possibile mettere qualcosa davanti allo stesso esistere, per qualcuno è la libertà, per altri la giustizia o l’idea di progresso. I dodici eroi hanno accettato il rischio della morte e noi dobbiamo pensare a loro come a qualcuno che ci insegna qualcosa per vivere al meglio. Coraggiosi sono coloro che sono capaci di assumere la più difficile delle scelte nella peggiore delle situazioni, senza farsi condizionare dalla paura, dalla pigrizia, da un’idea di compromesso".

Le parole del preside Amato

Parole che sono state riprese anche dal dirigente Giuseppe Amato, artefice dell’iniziativa. "Un progetto  importante per tutta la comunità del Fermi che si inserisce  nell’ambito delle tante iniziative promosse nell’ambito  dell’Educazione civica e dell’educazione alla legalità e  ai valori fondanti della Costituzione – spiega – ho poi condiviso questa idea con alcuni docenti tra cui Carmine Porcaro e Roberta Fedele, che hanno coinvolto i propri  studenti".  Su ogni cippo è apposto anche un  QRCode, che rimanda al sito istituzionale del Fermi  in cui sono  riportate le biografie in breve di ciascuno degli eroi.

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