Elezioni a Borgo Ticino: probabile la presentazione di una lista unica
L'unico candidato in lizza per il municipio al momento è il sindaco uscente Marchese
Elezioni a Borgo Ticino: si avvicina sempre più la data del 3 ottobre scelta per il voto delle Amministrative: crescono le quotazioni dell'ipotesi lista unica.
Elezioni a Borgo Ticino: l'unica certezza per ora è Marchese
A Borgo Ticino regna ancora un clima di grande incertezza in vista delle elezioni. O meglio, una certezza c’è e resta sul tavolo ormai da mesi: l’attuale sindaco Alessandro Marchese si ricandiderà chiedendo ai cittadini il lasciapassare per un secondo mandato. Ma mentre la data dell’appuntamento con le urne si avvicina (nei giorni scorsi l’ufficialità dell’election day fissato per il 3 ottobre) nel campo dei possibili sfidanti di Marchese tutto tace per il momento.
Le altre forze politiche attendono
La Lega, storicamente sempre presente con una sua rappresentanza in Consiglio, ha escluso mesi fa la possibilità di ripresentarsi. Nel campo della sinistra l’ex sindaco Giovanni Orlando aveva già annunciato che non avrebbe preso parte alla contesa elettorale, ma fino a qualche mese fa si rincorrevano le voci riguardo alla presentazione di un’altra squadra espressione delle forze progressiste, storicamente molto radicate a Borgo Ticino. E in questo caso il nome più chiacchierato, anche se non c’era mai stata un’investitura pubblica, era quella del consigliere Beniamino Zianni. "Oggi sono piuttosto pessimista sulla possibilità di formare una lista di sinistra - dice però oggi Zianni - il mio giudizio su questa Amministrazione resta negativo, ma sfidare chi ha governato negli ultimi 5 anni non è un compito semplice. Non sappiamo se riusciremo a definire una lista e un programma comune".
Senza una sorpresa il vero sfidante sarà il quorum
Il tempo stringe, ma non sono da escludere sorprese, come magari la presentazione di una lista civica del tutto inedita. Diversamente, l’unico vero sfidante di Marchese sarà esclusivamente l’ostacolo del quorum del 51% dei voti, con la spada di Damocle del commissario prefettizio che incomberebbe sul municipio.