Dichiarata la morte presunta di Korra: l'alpinista novarese scomparso in Patagonia
Ora sua figlia di 14 anni potrà affrontare il futuro con maggiore serenità e potrà avere un tutore legale
Dopo diversi mesi dalla sua morte avvenuta durante un'escursione in Patagonia, anche le autorità argentine hanno dichiarato la morte presunta dell'alpinista residente a Casalino e domiciliato a Chamonix.
A gennaio un incidente tremendo in Argentina
A gennaio di quest'anno era rimasto vittima di un tremendo incidente in Patagonia. Corrado Pesce, (noto come "Korra") domiciliato a Chamonix, ma originario del Novarese e residente ufficialmente a Casalino, si trovava insieme al compagno di cordata Tomás Aguiló, quando fu colpito da una valanga e da una scarica di sassi. Mentre Tomàs dopo l'episodio era rimasto in grado di scendere con le sue gambe fino a un punto meno impervio della montagna, Corrado era rimasto gravemente ferito.
I soccorsi resi impossibili dalla montagna
Il compagno l'aveva dunque portato in un punto più riparato, chiamato “box de los ingleses”, dove però il suo corpo è scivolato verso il basso, probabilmente in seguito a un'ipotermia. A trovare il suo corpo senza vita, qualche ora dopo, fu un drone utilizzato dai soccorritori. A causa delle caratteristiche della zona, particolarmente impervia, le sue spoglie non sono però state mai recuperate.
Le autorità argentine dichiarano la morte presunta di Korra
Ora, dopo parecchi mesi dalla tragedia e dopo una raccolta firme lanciata dalla famiglia che ha coinvolto anche il Papa, le autorità argentine hanno dichiarato la morte presunta dell'alpinista novarese. Il passaggio burocratico sarà necessario per poter avviare le pratiche di successione e per nominare un tutore legale per la figlia 14enne dell'alpinista scomparso. Per ricordare Korra e per aiutare le guide alpine della Patagonia che avevano tentato di salvarlo, i familiari e gli amici avevano anche organizzato una raccolta fondi, il cui ricavato sarà ora inviato in Argentina.