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"Mi butto": tempestivo intervento dei carabinieri di Arona

L'uomo vive da oltre un anno in macchina

"Mi butto": tempestivo intervento dei carabinieri di Arona
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“Mi butto, vivo da un anno e mezzo in macchina, non ce la faccio più!” . Sono queste le parole che gli aronesi di passaggio nella zona del ponte ferroviario tra via Milano e via Torino hanno sentito urlare nella mattinata di oggi, lunedì 4 marzo. Un umo, Cristiano Ruffin, è salito sul ponte della ferrovia e, con una gamba che sporgeva dal parapetto, ha minacciato di buttarsi.

I fatti

Per fortuna è stato tempestivo l’intervento dei carabinieri del Comando di Arona, che in pochi minuti sono arrivati sotto al ponte ferroviario e hanno tentato di parlare con Ruffin, cercando di convincerlo a desistere del suo intento. “Voglio una casa, sono un cittadino italiano, aronese – gridava dal ponte – voglio vivere dignitosamente, ho un’entrata di 700 euro, voglio solo una casa”. Poi la situazione si è scaldata. “Li voglio tutti qui sotto, tutti gli assistenti sociali”, ha urlato ai carabinieri che si sono accalcati sotto al ponte e che stavano cercando di parlargli, di convincerlo quantomeno a non sporgersi in quel modo dal parapetto.

Alla fine è stato risolutivo l’intervento delle forze dell’ordine. Due uomini sono saliti sul ponte della ferrovia e hanno riportato Ruffin all’interno del parapetto. L’uomo è stato soccorso dai sanitari del 118 e portato in ospedale a Borgomanero per gli accertamenti del caso. Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco del comando di Novara.
Del caso di Cristiano Ruffin avevamo già parlato oltre un anno fa, quando aveva denunciato le sue condizioni. Dopo un lungo periodo in Trentino-Alto Adige, l’uomo è tornato ad Arona. Essendo invalido, vive percependo il reddito di inclusione, circa 700 euro, ma da tempo chiede al Comune e ai Servizi sociali di poter essere aiutato nella ricerca di una casa in affitto, una soluzione che al momento non riesce a ottenere in nessun modo. “Vorrei semplicemente che il Comune mi aiutasse a ottenere una casa in affitto – diceva circa un mese fa quando protestava di fronte al municipio raccogliendo le firme per sensibilizzare la cittadinanza sulla sua situazione - per consentirmi di stare ad Arona con più serenità e senza passare l’inverno al freddo. Le case popolari? Non ho diritto ad accedervi, perché formalmente non risulto residente qui da tre anni”.

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