Galliate

Processo per la morte di Ludovica al luna park: ascoltati i primi testimoni

Il “coefficiente di rischio” prevedeva la presenza di un’ambulanza che non c’era; evidenziato il clima d’incertezza burocratica che ha portato alla tragedia

Processo per la morte di Ludovica al luna park: ascoltati i primi testimoni
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Parlano i primi testi al processo per la morte di Ludovica Visciglia, la studentessa di 15 anni di Trecate, deceduta in seguito alle ferite riportate nell’incidente avvenuto al Luna Park di Galliate, sulla giostra “Mini Tagadà”, la sera del 12 marzo 2022.

Processo per la morte di Ludovica

Come racconta il Corriere di Novara, nell’udienza svoltasi la mattina del 3 luglio in Tribunale a Novara sono stati ascoltati principalmente gli appartenenti alla Polizia locale di Galliate che, oltre che occuparsi dei permessi per il Luna Park, svolsero le prime indagini immediatamente dopo l’incidente, prima che la Procura della Repubblica di Novara le affidasse ai Carabinieri.

A giudizio sono l’allora sindaco di Galliate Claudiano di Caprio; il Comandante della Polizia locale Angelo Falcone; l’ingegner Graziano Minero, il professionista che aveva redatto il collaudo annuale della giostra; il proprietario della stessa, Luca Massimiliano Ferri. Il figlio minorenne, di 17 anni, all’epoca dei fatti, che sarebbe stato ai comandi al momento dell’incidente verrà giudicato a parte dal Tribunale dei Minori.

Aveva patteggiato l’ingegner Dario Allegretti, il professionista che aveva firmato il progetto per l’installazione del parco divertimenti. Il professionista aveva potuto accedere al patteggiamento alla pena finale di un anno, avendo scelto di versare un risarcimento in acconto sulla somma che sarà stabilita nel dibattimento, a favore dei genitori e della nonna paterna di Ludovica, costituitisi parte civile a ottobre e rappresentati dagli avvocati Antonella Lobino ed Enrico Faragona.

Ascoltati i primi testi

L’interrogatorio più lungo ha riguardato la Commissario Simona Burlini responsabile di polizia giudiziaria della Polizia locale di Galliate. Una deposizione, la sua, che ha ribadito alcuni punti della vicenda, in parte già emersi, ma che evidenziano ancora di più il clima d’incertezza burocratica che ha portato alla tragedia.

Parlando del “Coefficiente rischio” della manifestazione, con la presenza del Luna Park, è emerso che prevedeva la presenza di un’ambulanza che non c'era al momento dell'incidente avvenuto sabato sera. Il Commissario Burlini ha poi raccontato che durante le prime indagini, acquisito un video girato da una persona presente al Luna Park, era stato appurato che la ragazza non era in piedi sul Mini Tagadà. Si sente il ragazzo della giostra dire che si tratta dell’ultimo giro che la velocità è massima. Invita a sedersi. Il video non riprende l'attimo dell'impatto. Nel momento dell'impatto la visuale di chi riprende è coperta dall’oscillamento della giostra. Nelle immagini successive si vede la ragazza accasciata. Dal video si deduce che Ludovica era seduta.

Il Commissario Burlini ha anche aggiunto che in un’occasione, il Comandante Falcone guardando una planimetria, le aveva detto che la giostra non era posizionata in modo corretto.

Le altre testimonianze di appartenenti alla Polizia locale galliatese hanno confermato che il Luna Park aveva aperto il sabato con autorizzazioni provvisorie e che il sopralluogo della commissione era previsto per il lunedì.

Nelle varie deposizioni è emersa la circostanza che nessun sopralluogo era stato fatto nel Luna Park per verificare che tutto fosse a norma.

L’ultima deposizione della mattinata è stata di un sottufficiale dei Carabinieri del Ris di Parma che avevano eseguito i riscontri scientifici su alcuni reperti raccolti sulla scena dell’incidente.

I fatti di quella terribile sera

Ludovica Visciglia quel sabato 12 marzo aveva festeggiato il proprio compleanno, che cadeva l’8 marzo, con una cena tra amici e parenti, poi si era recata al Luna Park, aperto per la festa patronale di San Giuseppe, in piazza Vittorio Veneto a Galliate.

L’incidente si era verificato attorno alle 23. Scattato l'allarme ai soccorritori del 118 le condizioni della 15enne erano apparse subito gravissime. Trasportata all'ospedale “Maggiore” era stata ricoverata in Rianimazione, ma era poi spirata nella notte. Subito, fin dal giorno successivo, le indagini avevano fatto emergere una serie di circostanze contingenti che facevano presumere il mancato rispetto di numerose normative di legge.

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Novara, coordinata dai pubblici ministeri Paolo Verri e Giovanni Castellani, aveva portato, a seguito di perizie, a formulare l’ipotesi che le persone rinviate a giudizio, “ciascuno nell'ambito delle rispettive funzioni” contribuirono a cagionare la morte di Ludovica Visciglia, morte avvenuta per un trauma cranico a seguito del violento impatto con un albero “situato all’interno della sagoma della giostra a distanza di 11,5 cm circa, a macchina in movimento con massima velocità e inclinazione”.

Prossima udienza mercoledì 27 novembre. Fissate anche le successive, il 29 gennaio, 19 febbraio e il 19 marzo.

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