Il caso

Morte di Ludovica al luna park: 4 rinvii a giudizio e un patteggiamento

Si tratta del sindaco di Galliate, del comandante dei vigili, del proprietario della giostra e di uno dei tecnici

Morte di Ludovica al luna park: 4 rinvii a giudizio e un patteggiamento
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Dopo l’udienza preliminare del 25 ottobre con l’ammissione del giudice delle parti civile costituitesi a giudizio, è ripreso lo scorso 17 gennaio 2024, al tribunale di Novara, il procedimento per la tragedia avvenuta il 12 marzo 2022.

La tragedia

Ludovica Visciglia, 15enne trecatese attorno alle 23 di quella sera era stata sbalzata dalla giostra allestita in piazza Vittorio Veneto e aveva battuto il capo contro un albero, che pare fosse troppo vicino, per poi accasciarsi quando la giostra si era fermata. La morte era sopraggiunta il giorno dopo in ospedale.

Quattro rinvii a giudizio

Nel marzo 2023 i pubblici ministeri Paolo Verri e Giovanni Castellani, titolari del fascicolo di inchiesta aperto dalla procura per far luce sull’accaduto, avevano chiesto il rinvio a giudizio delle cinque persone indagate. Nei loro confronti, va ricordato, l’accusa ipotizzata è quella di omicidio colposo.

L’altro giorno il giudice ha rinviato a giudizio il sindaco di Galliate Claudiano Di Caprio, il comandante della polizia locale Angelo Falcone, il professionista che aveva redatto l’attestazione di legge della giostra, l’ingegner Graziano Minero e il proprietario del “Mini Tagadà”, Luca Massimiliano Ferri.

Un patteggiamento

Il professionista che aveva firmato l’autorizzazione per l’installazione della giostra, l’ingegner Dario Allegretti, ha invece patteggiato 1 anno, pena sospesa. Ha corrisposto un risarcimento del danno, che verrà comunque quantificato successivamente.

Della posizione del figlio di Ferri, un giovane all’epoca dei fatti 17enne, se ne sta occupando, per competenza, la procura dei minori di Torino.

I nodi da sciogliere

Al centro dell’attenzione del lavoro degli inquirenti, anche dopo i risultati delle perizie, tra cui quella eseguita dal consulente incaricato dalla procura Federico Colacino, c’è quell’albero forse troppo vicino all’attrazione: si è parlato, ma sarà tutto da accertare in aula, di poco più di venti centimetri dal piatto rotante.

I carabinieri avevano anche ipotizzato che la giostra fosse in quel momento guidata dal figlio minorenne del proprietario e che la stessa potesse andare ad una velocità superiore a quella consentita: circa 8 metri al secondo.

L'avvocato dei genitori

Anche questo sarà tutto da provare in aula, così come le certificazioni in possesso del giostraio. Antonella Lobino, l’avvocato che assiste la mamma Franca e il papà Carmine – il collega Enrico Faragona rappresenta invece la nonna –, ha dichiarato a NovaraOggi: «Siamo sereni, andiamo al vaglio dibattimentale perché si valuti ogni singola posizione delle persone coinvolte e per chiarire responsabilità, negligenze ed omissioni».

In precedenza aveva detto: «Le perizia depositate, compresa quella del professionista da me incaricato, sono da ritenersi inconfutabili e cristallizzano le responsabilità degli indagati».

Si tornerà in aula il 14 febbraio. I rappresentanti legali delle parti civili hanno chiesto (e ottenuto) l’autorizzazione a citare in giudizio il Comune di Galliate, in qualità di responsabile civile per gli imputati Di Caprio e Falcone.

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