Giustizia

Rogo al supermercato di Novara: a processo il marito della titolare

Secondo l'accusa l'uomo, residente a Romentino, avrebbe appiccato il fuoco per incassare i soldi dell'assicurazione

Rogo al supermercato di Novara: a processo il marito della titolare
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Rogo al supermercato di Novara: a processo il marito della donna che lo gestiva, un 60enne di origine indiana residente a Romentino.

A processo per il rogo del supermercato

Rogo al market per incassare l’assicurazione: un cittadino indiano alla sbarra. Un 60enne di origine indiana che abita a Novara, ma risulta residente a Romentino, è a giudizio perché accusato di aver appiccato il fuoco al mini market, all’epoca gestito dalla moglie, allo scopo di riscuotere i soldi dalla polizza assicurativa (dopo aver dichiarato un valore della merce ancora presente più alto di quello reale). Con lui, nei guai, anche un più giovane amico che avrebbe collaborato, rimanendo per altro ustionato.

I fatti in viale Manzoni nel 2017

Il fatto al centro del procedimento, che andrà a sentenza salvo imprevisti il prossimo anno, risale all’estate del 2017, quando Vigili del fuoco e Squadra Mobile erano intervenuti in viale Manzoni per spegnere le fiamme divampate all’interno di un piccolo negozio. Le indagini che erano seguite avevano fatto emergere subito dubbi agli inquirenti sulla natura del rogo. E ben presto il cerchio si era stretto attorno al gestore e al conoscente. Sul posto, infatti, la Scientifica aveva trovato sostanze che si utilizzano per accelerare il fuoco – cubetti di “diavolina” – e mobili in legno accatastati e l’accesso al market non era stato forzato.

La scoperta dell'allacciamento abusivo all'energia elettrica

Nei pressi della stazione di Novara, va ricordato, la notte tra il 3 e 4 agosto di cinque anni fa residenti avevano vissuto momenti di paura per l’esplosione della vetrina del negozio finita in mezzo alla strada. L’incendio non era certo passato inosservato. Qualche testimone aveva anche raccontato di aver notato l’indiano entrare e uscire velocemente dal locale. Nel 2017, dopo il fatto, il 60enne era stato processato per direttissima e condannato a 8 mesi di reclusione per furto di energia elettrica. L’allacciamento fraudolento alla linea era stato scoperto proprio durante il sopralluogo per l’incendio.

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