Vandali al campetto da calcio di Comignago
Il commento del sindaco Potenza: "Fine lavori entro febbraio".
Vandali al campetto da calcio di Comignago, il raid si sarebbe verificato prima di Natale.
Il commento del sindaco Potenza
«Il campetto è un bene della comunità, che va conservato con i giusti criteri a cominciare da chi lo utilizza, che deve aver cura e mantenerlo in ordine e pulito. Chi ha compiuto un gesto del genere non ha fatto che una "bambinata" stupida, senza capire che toglie a sé stesso una bella opportunità». Il sindaco Daniele Potenza commenta così gli atti di vandalismo compiuti da ignoti al campo da calcetto in via Borgo Ticino. L'area anni fa era gestita dalla squadra calcistica del Comignago e l'amministrazione comunale da ottobre, quando si insediò in municipio, l'aveva lasciata aperta e libera all'uso.
"Ci piange il cuore a chiuderlo"
«I vandalismi sono stati compiuti appena prima di Natale - continua Potenza - il campo fu lasciato dal Comignago calcio nel 2016 in perfette condizioni, a noi è giunto in totale abbandono. Sapendo che è un luogo che garantisce una valvola di sfogo e uno spazio sociale a molti ragazzi, ci piange il cuore a chiuderlo, ma per ora non possiamo fare altrimenti. Siamo rimasti basiti nel trovare i pali delle porte divelti con vetri e reti rotti: abbiamo transennato tutto perché diventava rischioso per chi entrasse.
Lo stiamo rimettendo in sesto e finiremo i lavori entro febbraio, lasciando poi il luogo a disposizione della comunità come prima, ma questa volta vigilando con attenzione e comminando sanzioni in caso di cattivi comportamenti. Un punto è chiaro: integreremo la videosorveglianza affinché episodi come questo non si ripetano. Sebbene arrivassero anche ragazzi da altri paesi vicini, ci giocavano soprattutto giovani comignaghesi, ma non possiamo individuare i colpevoli con certezza.
Considero questo un gesto senza senso e controproducente per gli stessi autori e da adesso chi rompe paga: abbiamo sporto denuncia contro ignoti in attesa magari di qualche finanziamento. Sono addolorato in prima persona perché anni fa avevo contribuito con grande affetto e impegno alla crescita della società calcistica e alla salvaguardia dell'intera area».