In carcere a Novara

Cella distrutta: è stato lo "svizzero nazista" di Stresa

Dopo aver appiccato il fuoco ha cercato di salire sul tetto

Cella distrutta: è stato lo "svizzero nazista" di Stresa
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Il detenuto che venerdì pomeriggio ha totalmente distrutto la sua cella, dando anche fuoco ad alcuni oggetti, tentando poi di salire sul tetto del carcere di Novara, è il "Rambo svizzero" che a ottobre era stato arrestato a Stresa.

L'uomo, 31enne, poi trovato in possesso di diversi simboli nazisti, all'epoca aveva minacciato i presenti in un distributore di carburante tra Arona e Meina, con un fucile con baionetta, e in seguito speronato 15 vetture, durante un inseguimento cui avevano messo fine i carabinieri.

Il cittadino, originario del Canton Vaud, con precedenti in Svizzera, per vari reati anche specifici, come minacce e lesioni, subito dopo l’arresto, sabato 8 ottobre, aveva aggredito 5 agenti di Polizia penitenziaria del carcere di Verbania ed era poi stato trasferito a Torino.

L'uomo intanto era stato ritenuto dai periti capace di intendere e volere.

La tentata evasione a Torino

Una volta detenuto nel carcere “Le Vallette” di Torino il 31enne aveva già tentato a metà gennaio una fuga, arrampicandosi per tre piani, rimanendo poi aggrappato alle grate di una finestra. Era poi stato recuperato, con varie difficoltà, dai Vigili del fuoco tramite autoscala su un cornicione.

L'ultima "performance" novarese

La prima notizia dell’episodio novarese, venerdì, era stata data dal Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). Mario Corvino, vice segretario regionale piemontese aveva dichiarato che «un detenuto straniero, con evidenti problematiche di natura psichiatrica, che già si era reso protagonista di eventi critici in precedenti detenzioni in altre strutture regionali, ha dato in escandescenza, creando tutta una serie di criticità. Prima ha dato fuoco ad alcuni oggetti che aveva in cella, poi ha distrutto la finestra e il tavolo a disposizione e poi ha tentato addirittura di salire sul tetto. Alcune unità di Polizia Penitenziaria sono prontamente intervenute per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo, fermandolo in tempo nel tentativo di salire sul tetto».

Gli Agenti della Polizia Penitenziaria erano intervenuti per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo, fermandolo in tempo nel tentativo di salire sul tetto. Per Donato Capece, segretario generale Sappe tra le soluzioni per evitare questi episodi «servono interventi urgenti e strutturali», fra cui «la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari, dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario».

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